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Le accuse di "bombe sporche"

Ucraina: massima allerta

25 ottobre 2022

Mosca accusa Kiev di voler “usare la bomba sporca”, sale la tensione e Macron chiede al Papa di chiamare Putin e Biden.

 

La Russia avanzerà oggi al Consiglio di Sicurezza Onu le sue accuse contro l’Ucraina che – a detta di Mosca – starebbe pianificando un attacco ‘false-flag’ con bombe sporche. “Considereremo l’uso delle bombe sporche da parte del regime di Kiev come un atto di terrorismo nucleare”, ha scritto l’ambasciatore di Mosca alle Nazioni Unite Vassily Nebenzia in una lettera al segretario Generale Onu Antonio Guterres e al Consiglio di sicurezza. “Nessuno si lascerà ingannare” dalle menzogne di Mosca, hanno dichiarato, in una nota congiunta, Washington, Londra e Parigi, avanzando il sospetto che potrebbe essere invece la stessa Russia, per giustificare un’escalation militare, a fare esplodere in Ucraina la cosiddetta bomba sporca, un ordigno convenzionale ma arricchito con materiale radioattivo e che contamina con radiazioni l’ambiente nel raggio di alcuni chilometri. Intanto le forze di Mosca continuano a lanciare missili cruise sulle città ucraine, e a colpire con i droni Shahid, forniti dall'Iran, le infrastrutture energetiche del paese, soprattutto le centrali e le reti elettriche. Ieri è stato attaccato a più riprese anche il porto di Mykolaiv, controllato dall'Ucraina, a circa trenta chilometri dalla linea del fronte. Mentre a Kherson, dopo avere fatto evacuare decine di migliaia di civili, i militari russi si stanno organizzando per rispondere all'avanzata ucraina. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha spiegato che l'accusa che l'Ucraina si stia preparando a usare bombe sporche sul proprio territorio “è assurda e fa parte di uno schema già visto in precedenza in Siria, ma anche all'inizio della guerra in Ucraina”, ha detto, aggiungendo: “La Russia accusa altri di fare ciò che intende fare lei stessa. Siamo molto preoccupati”. 

 

 

Allerta bomba sporca?

Proprio per rispondere alle accuse rivolte a Kiev e confermare che l’Ucraina non ha intenzione di costruire o far deflagrare ‘bombe sporche’ sul suo territorio, esperti dell’Aiea arriveranno presto nel paese. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, mentre l'Agenzia internazionale per l'energia atomica lavora per l’invio di ispettori nei prossimi giorni in due siti in Ucraina su richiesta di Kiev. “Una buona cooperazione con l’Aiea e i partner ci consente di far fallire la campagna di disinformazione della Russia sulla ’bomba sporca”, aggiunge Kuleba nel tweet. Il capo dell’Aiea Rafael Mariano Grossi ha tenuto a precisare che l’agenzia ha ispezionato una di queste località un mese fa, sottolineando che “non sono state trovate attività o materiali nucleari non dichiarati”. Le due centrali, di cui Grossi non ha fatto i nomi, sono state visitate regolarmente dagli ispettori dell’Agenzia, ha fatto sapere il capo dell’Aiea, aggiungendo di avere ricevuto una richiesta scritta dall’Ucraina per l’invio degli ispettori. Diversi osservatori concordano nel ritenere le accuse di Mosca parte di una strategia volta a terrorizzare la popolazione ucraina e scoraggiare l’invio di armi da parte degli alleati di Kiev. “Le accuse di Mosca – dice il generale Dominique Trinquand a Le Monde – hanno lo scopo di mascherare la disfatta dell’esercito russo nel sud, in particolare nella regione di Kherson”.

 

E se il Papa invita al dialogo?

Intanto Mosca ha accolto positivamente la proposta del presidente francese, Emmanuel Macron, a Papa Francesco di telefonare al presidente russo, Vladimir Putin, al patriarca ortodosso russo Kirill e al presidente americano, Joe Biden, per “favorire il processo di pace” in Ucraina. Lo ha rivelato lo stesso presidente francese al settimanale Le Point: “Ho incoraggiato Papa Francesco a chiamare Vladimir Putin e il Patriarca di Mosca Kirill, ma anche Joe Biden. Abbiamo bisogno che gli Stati Uniti si siedano intorno al tavolo per promuovere il processo di pace in Ucraina”, ha detto il presidente francese. “Se tutto ciò è davvero in linea con gli sforzi finalizzati alla ricerca di possibili soluzioni, allora lo valutiamo positivamente’’, ha risposto da Mosca il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov sottolineando però che Macron “non ha detto nulla sul fatto che qualcuno dovrebbe chiamare Zelensky e occuparsi del quadro legislativo ucraino, che ora vieta qualsiasi negoziato con la parte russa”. Citato da Ria Novosti, Peskov ha aggiunto che i russi sono “pronti a discutere di tutto questo con gli americani, e con i francesi, e con il pontefice. Lo ripeto ancora una volta, la Russia è aperta a tutti i contatti”.

 

Piano Marshall per l’Ucraina?

“Una politica di appeasement con la Russia sarebbe una cattiva politica. E chiunque voglia andare in questa direzione porta l’Europa al declino”. Lo ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki, intervenendo alla conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina in corso oggi a Berlino. Se non si vincerà la guerra, “l’Europa perderà molto più dell’Ucraina. Il rischio è quello di una marginalizzazione dell’Europa nel mondo, dove a contare sono solo gli attori forti”, ha aggiunto. Per il premier polacco, “la Russia dovrà rispondere di questa guerra e pagare le riparazioni”. E proprio per sostenere la ricostruzione del paese, l’Europa verserà un miliardo e mezzo di euro al mese all’Ucraina: a Berlino la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ribadisce che la lotta dell’Ucraina è anche quella del continente. ll cancelliere tedesco Olaf Scholz, padrone di casa della conferenza, ha detto che “la posta in gioco è niente di meno che la creazione di un nuovo Piano Marshall per il 21° secolo. Un compito generazionale che deve iniziare ora”. A poche ore dall’inizio dei lavori anche la Banca mondiale ha annunciato l'erogazione di 500 milioni di dollari per l'Ucraina. Sull’apertura di un negoziato con Mosca è tornato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Sin dall’inizio non è stato un dialogo, ma una lunga serie di ultimatum imposti con la forza da Putin. I russi sostenevano che venivano a difendere chi parlava russo, ma in verità le violenze peggiori le hanno perpetuate a Kharkiv, Mariupol e nelle zone dove prevalevano la cultura e la lingua russe – ha spiegato il presidente ucraino in un’intervista oggi al Corriere della Sera –. Io ho sempre voluto parlare, ma non con la pistola puntata alla tempia”.

 

Il Commento

Di Eleonora Tafuro Ambrosetti, research fellow, Osservatorio ISPI Russia, Caucaso e Asia Centrale

“Se la strategia dietro l’accusa russa della ‘bomba sporca’ ucraina è quella di screditare Kiev agli occhi degli alleati occidentali, non ha molte chance di successo. La scarsa reputazione di Mosca fa sì che ogni accusa mossa dal Cremlino sia vista da gran parte della comunità internazionale come poco più che mera propaganda. Allo stesso tempo, ci sono poche possibilità che un attacco con una “bomba sporca” sotto falsa bandiera possa davvero essere usato come pretesto per una “reazione” nucleare da parte russa (e, anche in quel caso, nessuno incolperebbe l'Ucraina). Per ora, gli avvertimenti della Russia sono solo rumore, un diversivo che distoglie l’attenzione dai successi ucraini nella regione di Kherson. Ma che riporta al centro il ruolo chiave delle istituzioni internazionali, e soprattutto l’Aiea, per evitare che una escalation retorica si trasformi in una escalation nucleare”. 

 

 

***

A cura della redazione di  ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online Publications.

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