Negli Stati Uniti è iniziata la campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Gli Usa, insieme a Regno Unito e Canada, sono tra i primi a distribuire e somministrare il vaccino, mentre nel paese il numero dei contagi resta allarmante.
È ufficiale. Nonostante i continui tentativi di Donald Trump e il suo team di capovolgere il risultato delle elezioni, al Collegio elettorale di lunedì scorso non c’è stata nessuna sorpresa: Joe Biden è stato eletto presidente, con 306 voti contro 232 per il presidente uscente. Due voti in più rispetto ai 304 ottenuti da Trump al Collegio elettorale di quattro anni fa, quando il presidente si era vantato di una “vittoria schiacciante”. Davanti all’evidenza, anche il leader della maggioranza al Senato, il repubblicano Mitch McConnell, ha finalmente riconosciuto Biden come presidente eletto, incoraggiando gli altri senatori repubblicani a non contestare il risultato. I voti dei grandi elettori, infatti, dovranno essere contati e ufficializzati il 6 gennaio dal nuovo Congresso e dal vicepresidente Mike Pence (in qualità di presidente del Senato). È qui che alcuni repubblicani potrebbero tentare, per l’ultima volta prima dell’insediamento del 20 gennaio, di ribaltare il risultato elettorale presentando obiezioni ai voti dei grandi elettori. Su mozioni di questo tipo le due Camere votano separatamente; vista la maggioranza dem alla Camera, è quindi molto improbabile che passino. L’invito rivolto da McConnell ai suoi compagni di partito perché depongano le armi però, sembra spianare ulteriormente la strada al presidente eletto.
Ma la data di lunedì 14 dicembre 2020 non entrerà nei libri di storia solo per il voto del Collegio elettorale: negli Stati Uniti è cominciata anche la somministrazione dei primi vaccini contro il coronavirus. Dopo che la Food and Drug Administration aveva approvato il vaccino Pfizer-BioNTech, le prime dosi sono state distribuite in tutti gli stati americani; lunedì sono così stati vaccinati i primi lavoratori della sanità, proprio mentre i morti per coronavirus registrati nel paese superavano quota 300mila. Oggi, la FDA dovrebbe autorizzare anche l’utilizzo del vaccino di Moderna, giudicato molto efficace, e che potrebbe arrivare agli americani già lunedì. Mentre gli Stati Uniti negoziano con Pfizer dosi addizionali – dopo che l’amministrazione Trump le aveva rifiutate – dagli ospedali USA arriva una notizia inattesa quanto insperata: le fiale contengono una quantità extra di vaccino, che la FDA ha annunciato potrà essere utilizzato per nuove iniezioni, aumentando l’offerta del 40%.
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Che cosa sappiamo dell’ultimo attacco hacker al governo USA?
L’Intelligence americana ha rivelato che hacker legati a un governo straniero – quasi certamente la Russia – hanno violato da questa primavera i sistemi informatici di diversi dipartimenti e agenzie del governo USA, tra cui il Tesoro, il Dipartimento di Stato, il Pentagono e i laboratori di Los Alamos in cui vengono sviluppate armi atomiche. Ad aver scaricato un trojan sarebbero stati oltre 18.000 funzionari federali e dipendenti di aziende private, ma la reale entità dell’attacco è ancora da chiarire. Secondo il Washington Post si sarebbe trattato del più sofisticato e grande attacco hacker subito dagli Stati Uniti negli ultimi cinque anni. La Russia ha negato ogni responsabilità, ma se Mosca fosse implicata sarebbe la seconda volta negli ultimi anni che hacker legati al Cremlino riescono a penetrare le difese del governo USA e creare delle “backdoors” attraverso cui avere accesso a dati e informazioni riservate.
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Il presidente eletto Joe Biden intanto continua a mettere a punto la sua squadra: Pete Buttigieg, 38enne sindaco di South Bend ed astro nascente dell’ala moderata del partito, è stato nominato Segretario ai trasporti, confermando le indiscrezioni che parlavano di un ‘ruolo di peso’ per lui nella nova amministrazione. Per i critici, Buttigieg potrebbe non avere l’esperienza necessaria a ricoprire un incarico che lo porterebbe, in soli due anni, dall’essere sindaco di una cittadina di poco più di 100mila abitanti a guidare un Dipartimento con 55mila impiegati e un budget da 87 miliardi di dollari, centrale per il piano infrastrutturale e le politiche green previste da Biden. Buttigieg, il più giovane segretario nominato finora e uno dei più giovani di sempre, sarebbe anche il primo dichiaratamente omosessuale. Il presidente ha anche nominato Gina McCarthy, ex capo dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) di Barack Obama, come consigliera per il clima; Jennifer Granholm, ex governatrice del Michigan, sarà invece Segretaria del Dipartimento per l’energia; Michael Regan ricoprirà il ruolo di capo dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA). Biden inoltre ha nominato Deb Haaland a guida del Dipartimento dell’interno (che si occupa delle terre appartenenti allo stato federale e dei parchi nazionali). Se confermata, Haaland, diventerà la prima nativa americana a far parte di un governo federale. Finora, però, la maggior parte dei nomi presentati non sembra aver convinto l’ala progressista del partito: Alexandria Ocasio-Cortez, in un’intervista di fuoco, ha definito la squadra “orribile” e ha dichiarato che è tempo per la Speaker della Camera Nancy Pelosi e il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer di lasciare il posto.
Ancora nessuna nomina ufficiale invece per quanto riguarda il procuratore generale che guiderà il Dipartimento di Giustizia, l’ultima delle posizioni da coprire tra i “big four” (insieme a Segretario di Stato, Tesoro e Difesa). Nell’attesa, a movimentare le acque ci ha pensato Trump, che ha annunciato che il procuratore generale William Barr si dimetterà settimana prossima, con il suo vice Jeffrey Rosen a farne le veci fino a fine mandato. Tra i fedelissimi dell’amministrazione uscente, Barr sarebbe uscito dalle grazie del presidente dopo aver fallito ‘l’incarico’ affidatogli dal presidente: raccogliere prove sufficienti a dimostrare le presunte frodi elettorali avvenute durante il voto di novembre. Ad aggravare la sua posizione presso Donald Trump, la notizia che il Dipartimento di giustizia fosse al corrente di un’investigazione su Hunter Biden, figlio del presidente eletto, già prima delle elezioni. Indagine che è trapelata solo dopo il voto.
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Il generale Austin e le girevoli porti di Washington
Dal Blog @Americana di Mario Del Pero, ISPI Senior Associate Research Fellow e professore SciencesPo
Che il Presidente eletto Joe Biden sia già intervenuto, con un articolo su “The Atlantic”, per giustificare la nomina a segretario della Difesa dell’ex generale Lloyd Austin è indicativo della problematicità di questa decisione e dell’opposizione che essa è destinata a generare nell’iter di conferma al Senato. Biden ha offerto diverse spiegazioni: la competenza che Austin ha maturato nei suoi 41 anni all’Esercito, dove ha chiuso la sua carriera come Generale a 4 stelle; l’obiettivo di valorizzare un pluralismo e una diversità particolarmente visibile nelle Forze Armate, fra le prime istituzioni a promuovere una desegregazione e nella quale oggi sovrarappresentati e in crescita sono sia gli afro-americani sia gli ispanici (e Austin sarebbe il primo Segretario della Difesa nero della storia); il ruolo centrale che le Forze Armate sono destinate a svolgere nella campagna di distribuzione e somministrazione del vaccino contro il Covid-19; il suo rapporto personale di stima e fiducia con Austin.
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Fuori dai corridoi di Washington, intanto, il numero di richieste per i sussidi di disoccupazione è cresciuto per la seconda settimana di fila e la ripresa economica sembra aver subito una battuta di arresto. La situazione getta ulteriore pressione sul Congresso perché vari finalmente un nuovo pacchetto di aiuti economici, su cui democratici e repubblicani stanno negoziando senza successo ormai da mesi. Le trattative però stanno accelerando e l’accordo sembra ormai vicino, con una cifra finale che si aggira attorno ai $900 miliardi. Insieme agli aiuti economici, il Congresso dovrebbe approvare anche i finanziamenti per il governo federale, che rischia di restare senza fondi e dover andare in “shutdown”, chiusura forzata di tutti gli uffici pubblici. Un rischio che evoca il ricordo dell’ultimo shutdown, tra dicembre 2018 e gennaio 2019, il più lungo della storia americana quando democratici e repubblicani non raggiunsero un accordo sulla legge di Bilancio a causa del braccio di ferro sul muro al confine con il Messico.
Intanto, una nuova elezione decisiva per il futuro della prossima amministrazione, è in corso: da lunedì si è iniziato a votare per il ballottaggio dei due seggi senatoriali della Georgia; il partito vincitore otterrà la maggioranza al Senato, almeno fino alle prossime elezioni di medio termine nel 2022. A sfidarsi per uno dei due seggi in gioco sono: il Senatore repubblicano David Perdue, 71 anni, tra gli esponenti più ricchi del Congresso e broker finanziario di successo, con interessi che toccano aziende in diversi ambiti e che hanno sollevato sospetti di potenziali conflitti di interesse; e il democratico Jon Ossoff, filmmaker e giornalista investigativo 33enne che aveva perso ai ballottaggi di due anni fa per la Camera e non ha mai ricoperto cariche pubbliche. In campo per il secondo seggio della Georgia c’è invece sul fronte repubblicano Kelly Loeffler, 50 anni, businesswoman di successo e altro membro tra i più ricchi del Congresso, nominata Senatrice dal governatore della Georgia Brian Kemp dopo il ritiro del Senatore Johnny Isakson per motivi di salute a inizio 2020; anche lei – come Perdue – fedelissima di Trump, non esclude di obiettare al voto del Congresso per Biden il 6 gennaio. Contro Loeffler c’è il democratico Raphael Warnock, 51 anni, pastore della chiesa afroamericana di Atlanta in cui predicava Martin Luther King e che i repubblicani dipingono come un radicale.
I primi dati mostrano un’affluenza record: martedì pomeriggio aveva già votato un terzo degli elettori degli ultimi ballottaggi di due anni fa, un aumento dovuto soprattutto al voto via posta, modalità che ha favorito Biden alle presidenziali di novembre. Per questo il GOP ha intrapreso una serie di dispute legali per limitare le possibilità di votare da remoto, nonostante oltre 400mila persone abbiano già spedito le loro schede. Secondo i sondaggi, i due candidati repubblicani sono al momento in leggero vantaggio, ma mancano ancora quasi tre settimane alla chiusura dei seggi, il prossimo 5 gennaio.
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Altre cinque cose che sono successe questa settimana:
Gli USA hanno varato sanzioni contro la Turchia, un membro NATO, che nel 2019 ha acquistato un sistema missilistico anti-aereo dalla Russia.
A novembre 2020 l’export cinese verso gli USA ha toccato la cifra record di $52 miliardi, in crescita del 46% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Dopo il voto del Collegio elettorale, il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato via telegramma con il presidente eletto Joe Biden. Putin era uno degli ultimi leader mondiali a non averlo ancora fatto.
Gruppi di “Proud Boys” e sostenitori del presidente Trump si sono scontrati con militanti Antifa a Washington D.C. Nei disordini sono state accoltellate quattro persone, e 23 sono state arrestate.
Al vicepresidente Mike Pence è stato somministrato pubblicamente il vaccino. Biden dovrebbe farlo nei prossimi giorni. Il presidente Trump, ricoverato per Covid-19 a ottobre, riceverà il vaccino quando la sua squadra medica lo riterrà opportuno.
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Per approfondire
Susan B. Glasser, The New Yorker
What Biden and Trump supporters tell us in their own words about America’s political divisions
Carroll Doherty e Amina Dunn, Pew Research Center