Sono passati 100 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina. Un conflitto che sta mettendo l’Europa a dura prova e di cui ancora non si vede la fine.
Risultati della ricerca:
Gli stati del Pacifico dicono no all’accordo di sicurezza e commercio proposto da Pechino. A pesare sono i dubbi e rischi per la stabilità, ma anche la ‘controffensiva’ di Usa e Australia.
I leader dei 27 raggiungono un accordo per un embargo del greggio importato ‘via mare’. Entrerà in vigore tra sei mesi e sono esclusi gli oleodotti su cui Viktor Orban minacciava il veto.
La Colombia verso il ballottaggio tra Petro e Hernandez: due candidati di rottura per un paese che ha voglia di cambiamento.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi in missione nel Pacifico meridionale, dove Pechino contende agli Stati Uniti il ruolo di ‘garante’ della stabilità.
Più di 70 migranti dispersi al largo della Tunisia. È l’onda lunga della guerra: Putin usa il grano come arma per destabilizzare l'Europa.
Il premier ungherese dichiara lo stato d’emergenza per la guerra in Ucraina. E sull’embargo al petrolio rinnova il suo veto, tenendo in scacco l’intera Unione.
Al 90esimo giorno di guerra le prospettive di un negoziato sembrano più lontane che mai. Il piano di pace italiano trova poche sponde e l’embargo sul petrolio è ancora osteggiato dall’Ungheria.
Il presidente americano Joe Biden presenta a Tokyo il suo piano economico per l’Indo-Pacifico, ma su Taiwan avverte: “Pronti a intervenire militarmente se la Cina attacca”.
Il primo viaggio del presidente americano Joe Biden in Asia fa tappa a Seul e Tokyo. Ma in realtà riguarda soprattutto Pechino.