Il moltiplicarsi di crepe politiche ed economiche sta evidenziando l’inadeguatezza degli strumenti esistenti di governance.
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Il moltiplicarsi di crepe politiche ed economiche sta evidenziando l’inadeguatezza degli strumenti esistenti di governance. La mancanza o il ritardo di risposte concertate approfondisce le fratture esistenti e rischia di crearne di nuove, come sta avvenendo negli ultimi mesi di fronte alla guerra civile siriana o alla crisi migratoria in Europa. Mentre l’Italia appare in prima linea di fronte a queste sfide, Roma cerca di adattare la propria politica estera alle continue crisi dei contesti multilaterali che costituiscono il suo tradizionale ambito di riferimento.
Dal 10 al 12 dicembre si è svolta la Conferenza "Med 2015 – Rome Mediterranean Dialogues", organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’ISPI (qui il programma).
Migrations, extremism, conflicts and socio–economic pressures are among the main challenges that the two shores of the Mediterranean region have been facing over the last years. How to bring the Mediterranean region back to the fore of the EU agenda? How to give new dynamism to the Euro–Mediterranean relations?
All'incontro, realizzato da ISPI con il Gruppo Italiano della Trilateral Commission, ha partecipato Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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Al centro del dibattito è stata la necessità di rilanciare il processo di integrazione politica dell’UE per far fronte alle crisi attuali, a cominciare della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, anche a fronte dei risultati del recente Consiglio europeo straordinario richiesto dall’Italia. Si sono discussi anche altri nodi importanti della visione italiana di rilancio delle politiche europee, quali una maggiore governance economica e un più forte impegno sulle politiche sociali, nonché un salto in avanti della politica estera e di sicurezza comune.