Nel mezzo dei percorsi di diversificazione economica “oltre gli idrocarburi”, le monarchie del Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc) perseguono la neutralità in politica estera. L’obiettivo è infatti massimizzare i benefici economici delle alleanze multiple (Stati Uniti, Cina, Unione europea, Russia) sigillandosi, invece, dagli scossoni geopolitici di un ordine multipolare polarizzato e conflittuale.
Risultati della ricerca:
In questo periodo di conflitti e tensioni internazionali, quale spazio occupa la Diplomazia? Come stanno cambiando gli equilibri politici ed economici?
I riverberi della guerra in Ucraina continuano a influenzare fortemente le dinamiche politiche ed economiche del Mediterraneo allargato e dell’Africa sub-sahariana. La maggior parte dei paesi della regione mediterranea mantiene tuttora una postura neutrale nei confronti del conflitto e della spaccatura che essa ha creato tra Mosca e i paesi occidentali.
Un miliardo al giorno: è il valore dei capitali netti che si sono spostati dalle economie occidentali a quelle emergenti durante l’ultima settimana. Un cambio di rotta netto dopo mesi di "fughe".
Questa analisi intende esaminare la natura dell’antisemitismo contemporaneo in Occidente, con particolare attenzione al suo ruolo in diverse forme di estremismo violento. L’odio contro gli ebrei continua a occupare una posizione rilevante, se non centrale, nell’estremismo violento di destra e nello jihadismo, giungendo persino a ispirare l’esecuzione di gravi attacchi terroristici, tanto in Europa quanto in Nordamerica. L’ostilità contro gli ebrei tende invece ad assumere un ruolo minore nell’estremismo violento di sinistra e anarchico.
Dopo due anni di pandemia, il 2022 doveva essere un anno liberatorio. E invece è arrivata, imprevedibile, la tempesta. L’invasione russa dell’Ucraina ha lasciato tutta la comunità internazionale attonita. I venti della discordia sembravano sul punto di far saltare anche i fragili equilibri fra Cina e Taiwan. I prezzi dell’energia si sono impennati, e l’inflazione è schizzata alle stelle, mentre la globalizzazione sembrava andare in frantumi.
Olaf Scholz annuncia l’invio di carri armati Leopard all’Ucraina. Mosca attacca: “decisione assurda”. Ma dietro la svolta ci sarebbe un accordo con Washington.