Olaf Scholz annuncia l’invio di carri armati Leopard all’Ucraina. Mosca attacca: “decisione assurda”. Ma dietro la svolta ci sarebbe un accordo con Washington.
Olaf Scholz annuncia l’invio di carri armati Leopard all’Ucraina. Mosca attacca: “decisione assurda”. Ma dietro la svolta ci sarebbe un accordo con Washington.
The “golden age” of economic globalization – started at the end of Cold-war –might have come to an end. Covid-19 and the war in Ukraine are among the causes why globalization is apparently slowing down, thus affecting trade flows and growth potentials. Moreover, current geopolitical tensions and US-China rivalry are further putting the resilience of Global Value Chains to the test.
Almost a year after Russia’s invasion of Ukraine, an increasing number of Italians fear the economic crisis caused by the war and the energy crisis. The growing uncertainty surrounding the end of the conflict overshadowed other issues, like the fear of the pandemic. And yet, below the radar other things are happening. Take the gradual but persistent estrangement between China and the West.
A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, aumentano tra gli italiani i timori di una crisi economica legata alla guerra e alla crisi energetica, così come l’incertezza circa l’esito del conflitto, mentre la paura della pandemia arretra. Ma c’è anche altro che scorre, sottotraccia. Come il progressivo ma continuo allontanamento tra la Cina e l’Occidente.
Globalizzazione: è allarme rosso. Il messaggio arriva anche dal World Economic Forum di Davos. In effetti, dalla Grande Crisi del 2008 il commercio globale non si è mai ripreso. E, in un mondo sempre più frammentato, l’anno appena concluso è stato record per il numero di restrizioni al commercio in vigore: quasi 2.500, sei volte tante rispetto al 2009. Ma è forse troppo presto per dare per spacciata la globalizzazione. Ecco perché.
Da undici mesi l'aggressore - la Russia - determina le regole della guerra all'aggredito – l'Ucraina - e ai suoi sostenitori: i paesi occidentali. Incapace di vincere, Putin bombarda con armi pesanti tutti gli obiettivi civili che può. Missili, droni e cannonate arrivano anche dalle regioni russe di confine, dalla Crimea, dalla Bielorussia. Ma guai se gli ucraini tentassero di colpire obiettivi militari in territorio russo e nella penisola di Crimea. Bombardare in Bielorussia sarebbe un automatico allargamento del conflitto.