The conflict in the Middle East is generating such instability across the Mediterranean that makes Pope Francis’ words of a “piecemeal” World War III, unfortunately, an increasingly appropriate description. In this context, is religion only a problem or can it be part of the solution? Can religion be a strategic resource for diplomacy? How can foreign policy engage with religious leaders and communities to contribute to de–escalate violence, address humanitarian emergencies and build peace?
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Il conflitto in Medio Oriente sta generando una tale instabilità in tutto il Mediterraneo da rendere il riferimento di Papa Francesco a una “III Guerra Mondiale a pezzi” una descrizione sempre più appropriata. In questo contesto, la religione è solo un problema o può essere parte della soluzione? Può essa essere una risorsa strategica per la diplomazia?
Qual è la condizione della donna oggi nei Paesi a maggioranza islamica? Esempi come quello della Tunisia dimostrano come l’attivismo femminista possa essere importante anche in Paesi musulmani. Quali altri esempi si possono enunciare?
Dopo le primavere arabe, l’Arabia Saudita sembrava l’attore che avesse guadagnato maggiormente in termini di influenza sulla regione. Come cambia la prospettiva dopo l’accordo con l’Iran? L’Arabia Saudita rischia di perdere il ruolo di attore ‘egemone’ in Medio Oriente? Come potrebbe reagire a tale percezione? Quanto influisce la crisi del pezzo del petrolio sulle politiche saudite?
Il Medio Oriente è caratterizzato da spaccature interne, conflitti irrisolti e attori con interessi spesso divergenti tra loro: un mosaico complesso che si è provato a ricomporre con l’aiuto di studiosi ed esperti, che hanno risposto ai maggiori interrogativi sulle dinamiche mediorientali cercando di soddisfare il bisogno di conoscenza dell’area più conflittuale del panorama politico internazionale.
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Il moltiplicarsi di crepe politiche ed economiche sta evidenziando l’inadeguatezza degli strumenti esistenti di governance. La mancanza o il ritardo di risposte concertate approfondisce le fratture esistenti e rischia di crearne di nuove, come sta avvenendo negli ultimi mesi di fronte alla guerra civile siriana o alla crisi migratoria in Europa. Mentre l’Italia appare in prima linea di fronte a queste sfide, Roma cerca di adattare la propria politica estera alle continue crisi dei contesti multilaterali che costituiscono il suo tradizionale ambito di riferimento.
ISPI is organizing in collaboration with US Consulate General in Milan a lecture by Prof. Gawdat Bahgat, among the most authoritative scholars on Middle Eastern Studies. The lecture will revolve around the new regional challenges, specifically addressing the following issues: How did the Iranian Deal impact the ongoing relations between Iran and Saudi Arabia? And how will it affect the Iran/Saudi Arabia relations in the future? Should the United States be interested in the Persian Gulf again?
Lecturer:
La Conferenza trae spunto dall’assegnazione a Berlino, il 17 giugno scorso, del premio Kissinger al Presidente Emerito della Repubblica e Presidente Onorario dell’ISPI Giorgio Napolitano, come riconoscimento al suo impegno personale per rafforzare l’integrazione europea e i le
How many people were killed in terrorist attacks last year? Which countries suffer the greatest impact from terrorism? Who are the terrorist organisations and whom are they targeting? What are the factors that lead to terrorism?