Turkey was once the perennial candidate for EU membership but now that the membership talks are all but blocked it is pursuing a multivector policy, engaging with neighbours in the Middle East, Caucasus and the Balkans. Relations with nearly all neighbours, with the notable exceptions of Armenia and Cyprus, are thriving cemented by trade and investment links, people-to-people con-tacts, tourist flows, and not least the success of Turkish popular culture.
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Dare alla Turchia una nuova Costituzione è l’obiettivo principale dell’agenda elettorale del partito di governo, l’Akp. L’attuale carta costituzionale infatti è stata emanata nel 1982 ed è espressione della giunta militare che ha governato il paese nel biennio successivo al golpe del 1980.
Le elezioni parlamentari del 12 giugno 2011 stanno conoscendo una campagna elettorale particolarmente aspra. Da un lato, il partito Giustizia e sviluppo (Akp) guidato dal primo ministro Erdoğan, al governo da circa nove anni, che punta alla riconquista della maggioranza assoluta e si accredita una vittoria a valanga tanto da non nascondersi l’obiettivo di ottenere il 50% dei suffragi (che in virtù dello sbarramento elettorale del 10% provocherebbe un effetto distorsivo tale da tradursi incirca 2/3 dei seggi in Parlamento).
Il premier turco Recep Tayyip Erdoğan potrebbe vincere alla grande nel voto politico del 12 giugno grazie soprattutto alla buona performance dell’economia.
Una Libia debole e fragile, uno stato fallito o due Libie. Questi gli scenari più plausibili a quasi due mesi dall’inizio dell’intervento militare decretato dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza Onu.
Il Corno d’Africa è da decenni considerato una delle regioni più instabili di tutta l’Africa sub-sahariana. A tensioni locali di livello etnico, religioso e politico, si sono aggiunti fattori di competizione tra gli stati dell’area per l’egemonia regionale. Negli anni della Guerra fredda, il Corno è stato il principale tra i teatri africani della guerra per procura condotta dalle superpotenze.
La progressiva ascesa di importanza di potenze regionali nel mondo di oggi costituisce la conseguenza diretta della fine del bipolarismo ma anche della crescente globalizzazione di alcuni grandi elementi propulsivi della società contemporanea, come la finanza o l’innovazione tecnologica.
April 2011 elections in Kazakhstan have reinstated the long-running strongman Nursultan Nazarbayev in power. Nazarbayev enjoys genuine popularity in the country with a resource-rich economy, political and social stability and inter-ethnic peace.
On March 13, Russia held the last local elections before the general elections scheduled for December 2011 and the March 2012 presidential elections. As was widely expected, the dominant political party United Russia has confirmed its leadership in the polls. Contrasted by the opposition’s criticism of the low democratic standards in Russia and accompanied by the modernization agenda promoted by President Medvedev, this victory prompts an analysis of the stability of the country’s political system.
China’s assertive international behavior during the recent global economic and financial crisis has raised an important question: has China abandoned its low profile foreign policy, adding a more assertive or indeed aggressive component to it?
This paper argues that while China is rising economically and militarily and increasing its global influence, it is still obsessed with defending what Beijing calls its “core interests” of direct relevance to regime survival, economic development and territorial integrity.