Les négociations pour l’adhésion de la Turquie ont commencé début octobre 2005. Il est prévu selon beaucoup, qu’elles durent près de dix ans.
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The migration field has witnessed a remarkable shift in orientation, particularly among those countries apart from the four traditional migration countries of Australia, Canada, New Zealand, and the United States. Ten, even five years ago, the migration field was dominated by concerns about out-of-control migration flows, about the migration-asylum nexus, and about sealing borders [...] segue https://www.ispionline.it/it/documents/wp_10_2006.pdf
Virtually every political order has had to deal with the problem of pluralism. The existence of different groups with their own claims to political autonomy has been a challenge for many states and some have been more successful than others in recognizing the claims of competing groups. This has been in particular a problem for the European Union, which was initially an intergovernmental organization aimed at fostering the national interests of its members.
Il superamento del sistema internazionale bipolare proprio della guerra fredda ha comportato, per la Turchia, una radicale trasformazione della cornice entro la quale esercitare la propria politica estera. La dissoluzione dell’Unione Sovietica ha segnato, difatti, la fine del tradizionale ruolo di baluardo contro l’espansionismo sovietico verso le aree del Medio Oriente e del Mediterraneo orientale, [...] segue https://www.ispionline.it/it/documents/wp_3_2006.pdf
La dissoluzione dell’Urss, avvenuta alla fine del 1991, ha avuto conseguenze particolarmente notevoli in una regione complessa e tormentata come quella caucasica. Il risultato più significativo è stato l’indipendenza di Georgia, Armenia e Azerbaigian, che in epoca sovietica avevano lo status di repubbliche federate.
Negli ultimi anni la regione del Mar Caspio e del Caucaso ha sempre più richiamato l’attenzione internazionale: politici e analisti hanno infatti ripetutamente sottolineato la rilevanza degli Stati rivieraschi e delle risorse energetiche (petrolio e gas naturale) da essi possedute in misura consistente.
La nomina, nel luglio del 2003, di un Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per il Caucaso meridionale, ha ufficialmente sancito l’accresciuto interesse di Bruxelles per questa regione. Si tratta in effetti di un passo persino tardivo se teniamo presente la prossimità geografica del Caucaso al nostro continente e la sua notevole rilevanza strategica ed economica, peraltro gravemente segnata da conflitti interni e rivalità geopolitiche esterne.
La dissoluzione dell’Urss, avvenuta alla fine del 1991, ha avuto conseguenze particolarmente notevoli in una regione complessa e tormentata come quella caucasica. Il risultato più significativo è stato l’indipendenza di Georgia, Armenia e Azerbaigian, che in epoca sovietica avevano lo status di repubbliche federate. Dopo quasi due secoli la Russia ha così perso le sue conquiste transcaucasiche, [...] segue https://www.ispionline.it/it/documents/wp_5_2006.pdf
Negli ultimi anni Armenia, Azerbaigian e Georgia hanno conosciuto una crescita economica particolarmente rapida, richiamando l’attenzione degli investitori internazionali, attratti dalle opportunità di sfruttamento delle risorse energetiche dell’area e dalla posizione geografica strategicamente cruciale per il passaggio dei corridoi di trasporto trans-eurasiatici. Il recente dinamismo economico non deve [...] segue https://www.ispionline.it/it/documents/wp_2_2006.pdf
La prospettata fusione tra Gaz de France e Suez ha scatenato una dura reazione italiana conseguente alla frustrazione delle intenzioni dell’Enel. Il Policy Brief intende indagare sulle possibili azioni italiane da intraprendere, sia sul piano nazionale che su quello comunitario, per reagire efficacemente alle decisioni francesi. Azioni di ritorsioni basate su una cattiva concezione del principio di reciprocità non sembrano consigliabili, anche perché a lungo andare sarebbero controproducenti per la nostra economia.