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Come nei consigli di amministrazione «le azioni non si contano ma si pesano», un esame della partecipazione dell’Italia nelle istituzioni europee deve considerare l’effettiva distribuzione della presenza italiana nei livelli di concetto, di management e soprattutto nei dossier delle politiche europee di preminente interesse nazionale.

Il peso dell’Italia negli organi esecutivi delle organizzazioni internazionali e in particolare nell’Onu non è mai stato considerevole. La nostra presenza nelle gerarchie della funzione pubblica internazionale era limitata negli anni Settanta e Ottanta. Oggi, in termini relativi, lo è ancora di più. Un esempio fra tanti: per molti anni la posizione di sottosegretario generale a Ginevra è stata occupata da funzionari italiani. Agli inizi degli anni Ottanta abbiamo “perso” Ginevra e ottenuto un livello analogo a Vienna, sede all’epoca meno prestigiosa.

Between 2009 and 2010 Beijing has changed its economic growth strategy, from export-led growth towards a strategy which emphasizes the increase of domestic consumption and development of the domestic market more than before. This envisioned transition will determine whether or not China’s economic structure is sustainable and how far it can go. Numerous challenges and obstacles lie ahead for China’s policymakers, such as new demands by labourers and the bubble of China’s real estate market.

The disintegration of the Soviet Union was a watershed for the twentieth century’s history in general and for the role of Turkey in the newly born Eurasian region in particular. Largely thanks to western backing in general and the United States in particular, Turkey began to change its foreign policy and to put some of the Kemalist dogmas into question.