Le elezioni presidenziali egiziane si collocano nel contesto della road map che condurrà il paese al completo rinnovamento dei suoi organi politici, a seguito della rivolta dello scorso anno e l’elezione del Parlamento avvenuta nei mesi di novembre e gennaio. Il processo costituente si è attivato secondo una prassi già nota nel paese, l’adozione di una Dichiarazione Costituzionale successivamente al momento rivoluzionario e redatta da un’assemblea ristretta.
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Beyond the immediate crises, centring on the inability of countries such as Greece, Ireland and Portugal to finance their public debt without EU/IMF support, at the heart of the Euro crisis lies the increasing divergence in economic performance between the core and the periphery, aggravated by current austerity programmes, especially in those countries with long-standing structural reform deficits. For example, the Commission’s Spring Forecast shows that the worst growth performance forecast in 2011 and 2012 is for Greece and Portugal(1).
La progressiva ascesa di importanza di potenze regionali nel mondo di oggi costituisce la conseguenza diretta della fine del bipolarismo ma anche della crescente globalizzazione di alcuni grandi elementi propulsivi della società contemporanea, come la finanza o l’innovazione tecnologica.
La progressiva ascesa di importanza di potenze regionali nel mondo di oggi costituisce la conseguenza diretta della fine del bipolarismo ma anche della crescente globalizzazione di alcuni grandi elementi propulsivi della società contemporanea, come la finanza o l’innovazione tecnologica.
Tradizionale teatro della politica d’influenza francese, il Continente africano conosce in questi mesi un rinnovato attivismo da parte di Parigi. Serrata fra i crescenti interessi geopolitici di potenze emergenti(1) e costrizioni legate al proprio passato coloniale e neocoloniale, la Francia ha appena segnato in Costa d’Avorio un ultimo e contradditorio episodio di una tradizionale quanto anacronistica “politique de la cannonière” in Africa subsahariana.
La crisi economica ha colpito severamente l’Unione europea e l’Eurozona in particolare. Proprio nel momento in cui si concludeva un quasi decennale processo di modifica dei Trattati con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona – dopo la fallimentare esperienza della Costituzione europea – l’Ue ha dovuto fare i conti con una crisi che imponeva l’utilizzo di strumenti e procedure che nemmeno il nuovo Trattato prevedeva.
Oggi sia nel dibattito politico sia nell’ambito della riflessione scientifica quando si parla di Europa in genere ci si riferisce all’Unione europea (Ue) tanto che i due termini vengono sempre più spesso utilizzati come sinonimi.
Il 2010 è stato caratterizzato da un ritorno alla crescita economica: dopo la contrazione del 2009 (-0,5%), il PIL mondiale è tornato a crescere (5,0%), così come le principali economie occidentali, seppur con ritmi differenti.
La crisi economica ha trasformato radicalmente lo scenario internazionale, ridefinendo i rapporti di forza tra le varie aree del mondo. In questo contesto appare quanto mai importante indagare sulla capacità dell’Unione europea, dei suoi paesi membri e delle articolazioni territoriali di questi ultimi di competere efficacemente a livello internazionale nel prossimo decennio, garantendo così tassi di crescita, livelli occupazionali e di protezione sociale adeguati.