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Paolo Magri è Vice Presidente Esecutivo dell’ISPI e docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi.
È Membro del Comitato Strategico del Ministero degli Affari Esteri; membro dello Europe Policy Group del World Economic Forum (Davos); membro dell’Advisory Board di Assolombarda e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Italia-Cina. È inoltre membro del Comitato Scientifico del Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU), del Centro Militare di Studi Strategici (Ce.Mi.S.S.) e della Fondazione Italia per il dono Onlus.
Giovanni Carbone (PhD, London School of Economics) is Head of the ISPI Africa Programme and Professor of Political Science at the Università degli Studi di Milano. His research focus is the comparative study of politics, geopolitics and economic development in sub-Saharan Africa, with particular regard to political institutions.
L'ordine di indossare se non il burqa almeno qualcosa che copra capelli, corpo e parte del viso, si aggiunge a una serie di gravi restrizioni che limitano quasi ogni aspetto della vita pubblica delle donne. Ma il regime talebano sta causando anche altri danni, tra cui insicurezza alimentare e una crisi economica gravissima.
Finlandia e Svezia potrebbero entrare nella NATO, una conseguenza della guerra impensabile fino a pochi mesi fa, e la Russia si è già fatta sentire. Come siamo arrivati fino a qui e quale potrebbe essere l’impatto di questa decisione? Francesco Rocchetti, Segretario Generale dell'ISPI, e Silvia Boccardi ne parlano con l’ambasciatore Alessandro Minuto-Rizzo, Senior Advisor dell’ISPI, Presidente NATO Defense College Foundation e già segretario generale ad interim della NATO.
Il colloquio che il 10 maggio il Presidente del Consiglio Mario Draghi avrà a Washington con il Presidente statunitense Joe Biden si svolgerà mentre è in corso la tragica guerra di aggressione russa all’Ucraina, destinata a modificare in profondità l’ordine euro-Atlantico post-guerra fredda e i cui riflessi si estenderanno sul piano globale.
Il cyberspazio è divenuto, a tutti gli effetti, un’arena per la competizione tra Stati. Questo ha determinato un forte aumento dei rischi e delle minacce informatiche a livello globale.
I Paesi UE sono ancora alla ricerca di un difficile accordo sull’embargo del petrolio russo. Ma cosa comporterebbe questo nuovo giro di vite? A seconda di come si muoveranno i prezzi del greggio si possono ipotizzare tre scenari: nel peggiore di questi, saremmo noi europei ad uscirne peggio. Le sanzioni sul petrolio dovranno dunque essere oculate, graduali e prudenti. Ecco perché.
Gli shock paralleli di guerra e inflazione pesano sulle aziende lombarde. Per superarli serve ridisegnare le catene produttive e i mercati di riferimento.