L’Iraq che si avvia alle elezioni parlamentari, previste per il 10 ottobre, è un paese ancora diviso. Tante infatti sono le incognite, a partire dalla volontà delle principali formazioni politiche di contribuire proficuamente al processo elettorale, nonché dalle effettive capacità delle autorità irachene di adempiere alle sfide legate alla condizione sanitaria e securitaria per assicurare una corretta e sufficiente affluenza alle urne.
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Israele si affaccia su questo ultimo trimestre del 2021 cercando di lasciarsi alle spalle una crisi multidimensionale: sanitaria, economica, sociale e governativa. La formazione di un nuovo governo a giugno scorso, fa sperare in un superamento dell’impasse politica degli ultimi due anni che permetta di affrontare tematiche importanti per la sicurezza e la stabilità dello stato.
Il Food Systems Summit dell’ONU ha messo al centro le filiere alimentari. Assicurare una corretta nutrizione è una chiave per vincere molte sfide future.
Malgrado la crisi politica, il Paese accelera la sua scalata come protagonista della transizione energetica in America Latina. Con importanti investimenti stranieri.
La Lituania raccomanda di non acquistare telefoni cinesi e buttare via quelli già comprati perché “a rischio censura e cyberattacchi”. Ma quella tra Vilnius e Pechino è molto più di una lite sugli smartphone.
L’esito elettorale pone il maggior produttore di petrolio europeo di fronte ad una scelta storica per un’industria chisve del Paese scandinavo.
La Brexit non è stata la catastrofe che molti si attendevano, ma non mancano difficoltà per l’economia. Intanto Londra guarda al Pacifico con l’accordo AUKUS.
Il ventesimo anniversario degli attentati dell’11 settembre coincide con il ritiro delle truppe americane e della Nato dall’Afghanistan, chiudendo un cerchio come non si sarebbe potuto mai immaginare vent’anni fa, con un ritorno al punto di partenza. Le immagini dei corpi che cadono nel vuoto dopo essersi aggrappati ai carrelli degli aerei in decollo all’aeroporto di Kabul si sovrappongono drammaticamente alle ombre delle persone che si lanciarono dalle Torri Gemelle.
I piani infrastrutturali dell’Amministrazione americana sono tra i più ambiziosi degli ultimi decenni e puntano a ridare smalto alla rete stradale e autostradale, rimettere in piena forma ponti, viadotti, tunnel, migliorare le reti elettriche, investire nelle ferrovie, rendere l’acqua potabile un bene comune.
“Non c'è un processo diplomatico con i palestinesi né ce ne sarà uno”, si era affrettato l'altro giorno a commentare il portavoce di Naftali Bennett, il premier israeliano. Hamas da Gaza aveva lanciato il suo anatema contro ogni dialogo con “l'occupante sionista”.