La corsa al ruolo di mediatore fra ucraini e russi si riempie di candidati quasi quanto una primaria alle presidenziali americane. Tuttavia, la caratteristica più richiesta è di rappresentare un’autocrazia come quella cinese o una via di mezzo fra dittatura e democrazia, come la Turchia.
Risultati della ricerca:
Prima ancora che la crisi tra Russia e Ucraina si trasformasse in guerra aperta, la Turchia si è a più riprese proposta come mediatore tra le parti, proprio in virtù dei buoni rapporti con entrambi i Paesi. Pur avendo condannato, anche in seno all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, l’invasione della Russia e sostenuto la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, Ankara non ha aderito alle sanzioni economiche occidentali, come del resto non lo aveva fatto in occasione dell’occupazione russa della Crimea nel 2014.
Supply chains have been thrust into the international spotlight by the economic disruptions of the COVID-19 pandemic, which exacerbated preexisting concerns about Chinese dominance in critical sectors. As a result, the U.S. has come to emphasize supply chain resilience as an essential element of its economic security, focusing particularly on key industries such as semiconductors, critical minerals, high-capacity batteries, and pharmaceuticals.
In the wake of Russia's aggression against Ukraine, there is no doubt that the international order that has developed throughout the 20th century is facing a crisis. In order to protect the liberal international order, human rights, democracy, the principle that the status quo should not be changed by force and that peaceful conflict resolution is necessary are all essential and are now being challenged.
Continuano gli attacchi attorno a Kiev e a Kharkiv, mentre peggiora l’assedio di Mariupol. Oggi nuovo round tra Ucraina e Russia. Zelensky “Le richieste di Mosca sono più realistiche”
Sulla carta sembra un plebiscito: 141 voti a favore, 35 astenuti, 5 contrari. I numeri con cui l’Assemblea generale dell’Onu, in una riunione d’emergenza, ha approvato la condanna all’invasione dell’Ucraina parlano chiaro: Mosca è più sola che mai in questa guerra.
L’invasione di Mosca ha messo Erdogan, che intrattiene buone relazioni con entrambe le parti in campo, in una posizione difficile. Soprattutto sul fronte economico.
Il voto all’undicesima sessione d’emergenza dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) sulla risoluzione sull’aggressione russa dell’Ucraina ha sancito un forte isolamento internazionale per Mosca: solo 4 paesi – Siria, Eritrea, Bielorussia e Corea del Nord – si sono schierati apertamente con Mosca votando contro la risoluzione: 141 invece i paesi che hanno approvato la risoluzione, e 35 gli astenuti.
Oggi secondo round di colloqui. Annunciata una pausa per evacuare i civili, più di un milione di profughi fino ad ora.
Following Ukrainian President Zelensky’s announcement of the creation of a new International Legion of Territorial Defense, essentially inviting foreigners to join the fight against Russia and promising them arms upon arrival, reactions have been mixed. Whereas some saw his plea as a desperate call for help and urged troops and civilians to respond to the call, others expressed greater concerns that this could lead to a renewed flood of foreign fighters.