Virtually every political order has had to deal with the problem of pluralism. The existence of different groups with their own claims to political autonomy has been a challenge for many states and some have been more successful than others in recognizing the claims of competing groups. This has been in particular a problem for the European Union, which was initially an intergovernmental organization aimed at fostering the national interests of its members.
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In the years after the Universal Declaration of Human Rights (UDHR) had laid the foundation for a system of international human rights protection in 1947, priority was given first to the protection of refugees, and then to defining the rights of citizens. Concern for the human rights of migrants has been a more recent development. [...] segue https://www.ispionline.it/it/documents/wp_9_2006.pdf
Les négociations pour l’adhésion de la Turquie ont commencé début octobre 2005. Il est prévu selon beaucoup, qu’elles durent près de dix ans.
The migration field has witnessed a remarkable shift in orientation, particularly among those countries apart from the four traditional migration countries of Australia, Canada, New Zealand, and the United States. Ten, even five years ago, the migration field was dominated by concerns about out-of-control migration flows, about the migration-asylum nexus, and about sealing borders [...] segue https://www.ispionline.it/it/documents/wp_10_2006.pdf
Il lancio dell’operazione Iraqi Freedom ha comportato il rovesciamento dei presupposti sui quali la politica estera turca verso il nord Iraq si era andata delineando nel precedente decennio. La diplomazia turca ha tuttavia mostrato una scarsa capacità di adattamento alla nuova congiuntura regionale. Congiuntura che ha riproposto ad Ankara la sfida del terrorismo del PKK e lo spettro della nascita di un Kurdistan indipendente, potenziale elemento di attrazione per la propria minoranza curda.
La completa normalizzazione dei rapporti con i paesi occidentali permette oggi alla Libia di affrontare i problemi dello sviluppo attraverso una più stretta cooperazione economica con essi. Contrariamente alla generale tendenza alla ri-nazionalizzazione delle risorse energetiche, Tripoli sembra avviarsi ad un processo, seppur lento, d’apertura economica.
La dimensione del fenomeno migratorio in Europa è aumentata e le società europee hanno sperimentato vari gradi di integrazione in seguito a politiche educative di carattere multiculturale. Le diverse appartenenze degli immigrati sono inoltre soggette ad un rapido processo di politicizzazione. La presenza di immigrati produce numerose sollecitazioni sia sul piano sociale, sia sul piano giuridico.
A oltre due anni dall'ingresso nell'Unione Europea di 10 nuovi membri è possibile smentire con ragionevole certezza i timori sugli effetti negativi dell'allargamento che circolavano prima del 2004. L’attenzione ora dovrebbe invece concentrarsi sul processo di integrazione in atto, che risulta essere piuttosto avanzato in alcuni settori, ma ancora arretrato in comparti fondamentali dell'economia europea.
Il costante processo di ascesa della Cina al rango di attore mondiale di primo piano è al centro dell’attenzione delle principali cancellerie, impegnate a soppesarne le capacità effettive e potenziali, e si colloca da tempo in una posizione di vertice tra le variabili a cui guardano coloro che sono interessati a cogliere le principali dinamiche dello scenario internazionale di quest’inizio secolo.
A poco più di due anni dal grande allargamento del 2004 i paesi dell’Europa centrale sono accomunati da una fase di instabilità politica che riapre il dibattito sugli effetti della membership e su come poter rendere il principio di condizionalità più efficace, non soltanto rispetto alla europeizzazione ma anche al consolidamento democratico e alla modernizzazione. Ma, al di là dei limiti della membership, la questione cruciale è quella del limes: fino a dove si può estendere l’Ue?