Tre mesi dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, ci sono buone notizie e cattivi presagi per le monarchie del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG). Nel breve-medio periodo, le buone notizie riguardano il prezzo di petrolio e gas: con rendite più elevate, le monarchie possono scegliere di allungare i tempi della diversificazione economica mitigandone, ancor più, le ricadute sociali, a tutela così della stabilità politica interna.
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La guerra, il rallentamento economico e le sanzioni pongono le banche centrali di fronte a nuove sfide. Serve un nuovo sistema di regole per coordinare le politiche monetarie. È tempo di una nuova Bretton Woods?
Lo scoppio della pandemia prima e l’aggressione russa in Ucraina poi hanno rappresentato un cambio di paradigma per il comparto mondiale dell’auto. Dopo aver fatto affidamento negli ultimi 30 anni sulle catene di forniture lunghe e interconnesse a livello globale, i players del comparto hanno dovuto fare i conti negli ultimi due anni con una serie di ostacoli di natura logistica che ne hanno minato la capacità produttiva.
Sono trascorsi 16 giorni da quando la Commissione europea ha annunciato il sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione europea, incentrato sull’embargo del petrolio russo. Un pacchetto che però non ha ancora visto la luce per la difficoltà di mettere d’accordo tra loro 27 governi. I Paesi europei stanno comunque compiendo una serie di azioni per smarcarsi il più in fretta possibile dal petrolio e dal gas naturale russi. Ma, senza una cornice comune, raggiungere l’obiettivo sarà molto difficile. Ecco perché.
US President Joe Biden has arrived in South Korea, the first stop in a five-day Asian tour that will also bring him to Japan. The trip – Biden's first to Asia since taking office – is meant to reaffirm the US commitment to restraining China, despite the recent focus on the Ukraine war. How Biden intends to pursue this objective, however, remains unclear. His main economic tool to contain China — the Indo-Pacific Economic Framework (IPEF) — and its participants will be finally unveiled.
Il primo viaggio del presidente americano Joe Biden in Asia fa tappa a Seul e Tokyo. Ma in realtà riguarda soprattutto Pechino.
Il presidente turco Erdoğan si è opposto alla domanda di adesione alla Nato che Svezia e Finlandia hanno presentato in questi giorni. Dall’inizio del conflitto la Turchia si è riproposta più volte come mediatrice tra le parti ma ora il suo ruolo non è chiaro. Per capire meglio cosa sta succedendo in Turchia, Francesco Rocchetti, Segretario Generale ISPI, e Silvia Boccardi parlano con Valeria Talbot, responsabile dell’Osservatorio Medio Oriente e Nord Africa dell’ISPI
President Joe Biden’s upcoming trip to Asia between the 20th and 24th of May will conclude a two-step diplomatic effort to gain region-wide consensus, a process that was kicked off with the US-ASEAN Summit in Washington D.C. on May 12th-13th. However, Biden’s visits to Tokyo and Seoul may lead to a different outcome compared to the previous summit.
L‘impatto della guerra in Ucraina non farà sconti al Sud-Est asiatico, fortemente votata all’export. Una regione in bilico tra Mosca, Pechino e Washington
Il conflitto in Ucraina rallenta la crescita e spinge in alto l’inflazione. Rinviato il Patto di Stabilità e Crescita, ma resta il tema della sostenibilità del debito.