La contrapposizione tra Russia e Occidente manifestatasi negli ultimi mesi come conseguenza della crisi ucraina ha provocato uno stato di tensione fra le parti rivali quale non si registrava dalla fine della Guerra fredda. Proprio perché si e andato sviluppando in un contesto internazionale di diffusa turbolenza privo, a differenza del periodo precedente, di una rigida cornice di riferimento, risulta problematico definirne i contorni e i possibili esiti.
Risultati della ricerca:
Mentre la tregua nelle regioni orientali dell’Ucraina sembra tenere più di quanto prevedibile, tentare un bilancio di quanto Mosca ha guadagnato e perduto in questi mesi non è davvero semplice. La gravità della sconfitta subita a Kiev con l’avvento al potere delle componenti filo-occidentali rimane innegabile e pregiudica non poco il progetto di ricomposizione economica e politica dello spazio post-sovietico che Putin stava realizzando con buoni risultati.
L’evoluzione della crisi in Ucraina ha determinato una forte reazione da parte degli Stati Uniti e Unione europea negli ultimi mesi. Dopo una fase di attività interlocutoria mirata ad una risoluzione diplomatica, la tensione tra i paesi coinvolti è progressivamente aumentata in seguito all’annessione della Crimea alla Russia e al controverso ruolo di Mosca a supporto dei movimenti separatisti ucraini e in occasione dell’abbattimento del volo civile malese in territorio ucraino.
Argentina has defaulted again, thirteen years after its last and catastrophic financial collapse (2001). At the time, its economy shrank by 11% in one year (2002) and inflation rose above 40%; now, however, things look quite different and the Argentine government, much more optimistic. What has happened? At least three factors can be singled out.
Potenzialità enormi, ma problemi ancora più grandi, di cui si fatica a vedere una soluzione. In sostanza anche il vertice svoltosi a Dushanbe l’11 e 12 settembre non ha dato quella spinta innovativa di cui la Sco (Organizzazione di cooperazione di Shanghai) ha bisogno per cominciare a incidere davvero sulle relazioni internazionali, sia pure limitando le funzioni dell’Associazione a 6 nata nel 2001 dal riequilibrio degli assetti dell’Asia centrale ex sovietica.
La giusta decisione del presidente Obama di promuovere una coalizione di volenterosi, inclusiva nelle sue intenzioni della Turchia e dei paesi arabi della regione per contrastare e sconfiggere l'autoproclamato Stato Islamico (IS), incontra e apre una serie di problemi per il cui superamento occorre lavorare.
Per la prima volta nella sua storia la Repubblica Popolare Cinese parteciperà a una missione di peacekeeping delle Nazioni Unite inviando 700 soldati in Sud Sudan nell’ambito della missione Unmiss. Sebbene la data di avvio delle operazioni cinesi in Sud Sudan non sia ancora stata ufficializzata, il portavoce dell’Unmiss, Joe Contreras, conferma che ciò avverrà verso la fine di novembre.
Sono passati 13 anni da quell’11 settembre che ha cambiato la percezione globale del terrorismo e della minaccia rappresentata dall’Islam radicale.
Se il terzo millennio ha visto la Cina sulle prime pagine per l’esuberante crescita della sua economia, negli ultimi anni Pechino fa notizia grazie agli investimenti che opera ormai in tutto il mondo: Rand ha stimato che anche nel settore degli aiuti allo sviluppo, se si conteggiano quelli pattuiti oltre a quelli stanziati, la Cina è passata da 1 a 189 miliardi di dollari (2001-2011).
Non è stato un Mondiale fortunato per le squadre latino americane. Ciò nonostante, risultati più importanti per il Sud America potrebbero arrivare dalla politica internazionale, e da eventi successivi alla Coppa del Mondo.