Se restano differenze nella lettura di come si poteva evitare la guerra in Ucraina, e di quali ne saranno le conseguenze, unanime è invece l’opinione che il conflitto abbia ricompattato il fronte occidentale, dividendo così il mondo. La rappresentazione plastica di questa divisione si è consumata il 2 marzo scorso alle Nazioni Unite, quando la risoluzione dell’Assemblea Generale di condanna dell’invasione russa è stata approvata con 141 voti a favore, 35 astenuti, 5 contrari.
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Pivot to Asia is our monthly newsletter focusing on the most significant issues and trends in Asia. Today, we turn the spotlight on the war in Ukraine and Asia’s reaction.
Il presidente ucraino Zelensky al parlamento italiano: “servono nuove sanzioni” e ringrazia per l’aiuto ai profughi. Mosca e Washington verso la rottura e Bruxelles vara la ‘bussola strategica’.
Respinto l’ultimatum di Mosca su Mariupol. Ancora bombe su Kiev e le autorità ucraine accusano la Russia di crimini di guerra: secondo l’Onu gli sfollati nel paese sono più di 10 milioni.
La corsa al ruolo di mediatore fra ucraini e russi si riempie di candidati quasi quanto una primaria alle presidenziali americane. Tuttavia, la caratteristica più richiesta è di rappresentare un’autocrazia come quella cinese o una via di mezzo fra dittatura e democrazia, come la Turchia.
La guerra in Ucraina si inserisce nella crisi dell'ordine internazionale. Tra riarmo e freno alla globalizzazione si apre un'epoca nuova e incerta.
Le sanzioni imposte alla Russia, tra cui il blocco delle riserve, potrebbero aumentare la frammentazione del sistema monetario internazionale. Avanza lo yuan.
La guerra in Ucraina mette in difficoltà l'economia cinese, dove i consumi non decollano. Si torna alle infrastrutture.