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A Francoforte la parola d’ordine è “normalizzazione”. In primo piano le mosse della FED e lo spettro della stagflazione. Che fare? Il dibattito è acceso.
Lo shock al rialzo delle materie prime aiuta la bilancia commerciale nella regione. E inizia un lento riavvicinamento ad USA e Unione europea.
Il conflitto in Ucraina cambia le priorità energetiche europee. Con un interrogativo: contribuirà ad accelerare il distacco dai fossili?
Ieri Putin ha dato seguito alle minacce all’Europa: o dal 1° aprile pagate il gas in rubli, o ci saranno conseguenze. Scoccata la mezzanotte di oggi, però,malgrado i pagamenti UE restino in euro o dollari, le forniture russe non si sono interrotte.
Russia e Cina lavorerebbero per dar vita a un sistema monetario parallelo. L’attuale crisi potrebbe erodere il ruolo del dollaro. Viene meno la fiducia internazionale?
La risposta dei Paesi occidentali all’invasione russa è stata compatta, prova di un rafforzamento della NATO e dell’UE. Ma le altre organizzazioni internazionali?
Sarebbero in corso in queste ore evacuazioni di civili da Mariupol. Domani nuovi colloqui in videoconferenza ma la Nato non si fida: “truppe russe si stanno riposizionando”.
A un mese dall'inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin, sono molte le domande che sorgono sui costi umani ed economici che il conflitto avrà sul medio e sul lungo termine: non solo per i paesi direttamente coinvolti, ma anche per l'Europa e per il resto del mondo. Quanti saranno gli ucraini costretti a fuggire dalla guerra? E che impatto avrà l'ondata di profughi sui paesi di arrivo? La crisi dell'energia potrà essere risolta?