Può risultare o troppo facile o troppo difficile oggi stilare una resoconto su Benedetto XVI, il Papa che ha osato un gesto epocale e che sarà ricordato forse e soprattutto per questo. Oggi potrebbe risultare perfino troppo ovvio e facile fare centro sull’obiettivo in questione. Le immagini che passano sui nostri schermi ce lo presentano di spalle, indifeso, fragile.
Risultati della ricerca:
Gli anni del Pontificato di Benedetto XVI hanno segnato per molti versi un passaggio chiave nelle relazioni problematiche fra Repubblica popolare cinese e Santa Sede, determinate dalla condizione anomala e sofferente vissuta dalla Chiesa cattolica che è in Cina.
Dopo la dimissioni di Hemadi Jebali, la Tunisia ha conosciuto dal 22 febbraio il suo nuovo primo ministro, Ali Larayedh, nominato ufficialmente dal presidente Marzouki.
Classe 1955, Larayedh è uno dei principali leader e fondatori del partito islamista Ennahda, di cui è stato segretario generale fino al suo arresto nel dicembre 1990, a cui seguì una condanna definitiva a 15 anni di carcere, di cui 10 scontati in isolamento.
Di lui dicono: ha la forza politica di Chávez, la “buona volontà” di Lula e l’irascibilità della Fernández; è giovane, di bell’aspetto e dotato di ottime capacità oratorie. Rafael Correa, il Caudillo di Quito, si riconferma alle elezioni del 17 febbraio 2013 uno dei líder più amati dal proprio popolo e uno degli attori di maggior successo nell’odierno panorama politico. Purtroppo però, come accade, il successo si alimenta di ambizioni e le ambizioni spesso a conducono a protagonismi eccessivi e brame di accentramento del potere su se stessi. Anche questo è Correa..
Secondo i bookmaker il 2013 sarà l’anno della svolta tra Iran e Israele. Lo strike contro le installazioni atomiche potrebbe materializzarsi a breve. «Entro la prossima primavera, al massimo la prossima estate» ha detto a settembre nel suo discorso all’Assemblea Generale dell’Onu Benjamin Netanyahu – se avanza agli attuali livelli di arricchimento (di uranio) Teheran sarà a pochi mesi, forse, a poche settimane, dall’ottenere il quantitativo di uranio necessario per la sua prima bomba».
Una cosa è scontata dal giorno in cui Bibi Netanyahu ha convocato le elezioni anticipate: alla fine le vincerà lui. Resta solo da vedere chi sarà il suo vero avversario, se conquisterà i voti sufficienti per emergere: chi si proporrà come vera alternativa, chi tenterà di dare corpo a un’opposizione capace di costruire in un tempo moderatamente breve una proposta diversa di Israele, nel tempo moderatamente breve di una legislatura: in Israele non arrivano mai alla scadenza naturale di cinque anni.
Il 9 gennaio scorso, in una Siria martoriata dalla guerra civile, è avvenuto uno scambio di prigionieri decisamente degno di nota: le porte delle carceri di Assad si sono spalancate per 2130 “detenuti politici” (tra i quali ci sarebbero anche cittadini turchi e palestinesi) caduti nei mesi scorsi nelle mani della polizia segreta fedele al regime, in cambio della liberazione da parte dei ribelli di 48 “pellegrini sciiti” iraniani catturati lo scorso agosto mentre, a bordo di un autobus, si recavano presso una non meglio specificata meta sacra.
Il 2012 è terminato con il conferimento del Premio Nobel per la pace all’Unione Europea per aver contribuito per più di 60 anni alla pace e alla riconciliazione e per aver garantito democrazia e diritti umani nel vecchio continente. Durante la cerimonia di consegna del Premio, il presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy, ha citato John F.
Per quale motivo c’è stata un’esplosione di violenza nell’Est della Turchia, durante gli ultimi mesi?
Le nomine di John Brennan a direttore della Cia e Chuck Hagel al Pentagono, fanno supporre una militarizzazione della difesa e della sicurezza? E, in caso positivo, come potrebbero influenzare le prossime decisioni americane?