I risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi sono un messaggio chiaro sia per la Francia, sia per l’Europa. Il nuovo presidente della Repubblica francese sarà Emmanuel Macron (24,01% dei suffragi espressi) oppure Marine Le Pen (21,30% dei suffragi espressi).
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Nel 1988 Robert Putnam scrisse un paper accademico che rivoluzionò il modo di vedere le relazioni internazionali: “Diplomacy and Domestic Politics: The Logic of Two-Level Games”. Fino a quel momento, infatti, si tendeva a guardare ai rapporti tra stati in chiave realista pura: gli stati erano scatole chiuse, omogenee e razionali che perseguivano il loro nudo interesse in un contesto anarchico come l’arena internazionale.
«[Quella in corso] è la più grave crisi umanitaria dalla fine della seconda guerra mondiale». A lanciare l’allarme sulla gravità della siccità in Africa orientale sono le Nazioni Unite. Un’emergenza che sta mettendo in ginocchio Paesi già colpiti severamente da guerre, crisi politiche, scontri etnici. «È una situazione terribile - ha detto Antonio Guterres, Segretario generale dell’Onu -, milioni di persone stanno sopravvivendo a stento. Sono obbligati a uccidere i loro pochi animali e ad alimentarsi con le sementi che avrebbero dovuto piantare la prossima stagione.
A 27 anni dalla Rivoluzione dell’89 che portò alla caduta del regime comunista di Nicolae Ceausescu, la Romania – oggi paese membro dell’Ue e della Nato – torna di nuovo sotto i riflettori internazionali in seguito alle ampie proteste scoppiate nella capitale Bucarest e in altre grandi città del paese a partire dalla seconda metà di gennaio.
Una ventina d'anni fa, il giurista Cass Sunstein poneva la questione in questi termini: il web prima e i social network poi stanno peggiorando la qualità della democrazia perché ci fanno vivere dentro bolle ermetiche che escludono voci diverse da quelle che condividiamo.
Un corrispondente del New York Times da Roma ha definito “arcani” i cambiamenti costituzionali che gli italiani hanno respinto con il referendum del 4 dicembre 2016. Suppongo che altrettanto arcane sembreranno in molte capitali internazionali le vicende italiane dei prossimi mesi. Nelle corrispondenze dall’Italia prevarrà ancora una volta la convinzione che il paese sia troppo machiavellico, nel senso peggiore della parola, per essere decifrato con criteri validi per le altre democrazie occidentali.
Nella mattina del 4 novembre la presidente Park Geun-hye, in carica dal 2012, è apparsa pubblicamente per la seconda volta per assumersi la piena responsabilità per lo scandalo di abuso di potere che ancora una volta ha colpito la nazione a causa del rapporto con Choi Soon-sil – una donna che è "rimasta al suo fianco nei momenti più bui della vita" (il padre, il presidente Park Chung-hee, fu assassinato dal capo dei servizi segreti nel 1979 e la madre, rimase uccisa per errore in un attentato diretto al marito quattro anni prima) e che per questo h
L’evidente indebolimento di Maduro non é il preludio alla fine del suo governo, ma può rappresentare la premessa ad un aumento della violenza e della repressione contro la popolazione.
La morte del re Bhumibol Adulyadej (Rama IX), venerato alla stregua di una divinità in tutta la Thailandia, contribuisce ad aggravare la situazione di profonda incertezza politica in cui al momento versa il Paese. Il processo di successione che dovrebbe portare all’incoronazione del principe ereditario Vajiralongkorn, che tra il popolo non ha mai riscosso lo stesso apprezzamento del padre, rischia di far divampare le tensioni politiche che da tempo dividono il Paese e che il governo militare non è ancora riuscito ad attenuare.
Si è conclusa ieri a Bruxelles la conferenza internazionale per l’Afghanistan. Durante la due giorni, il capo di stato Ashraf Ghani e il suo Chief Executive Officer Abdullah Abdullah hanno incontrato i rappresentanti di 70 paesi donatori e di 30 agenzie internazionali per assicurare che il paese continui a ricevere gli aiuti necessari a fare fronte a una situazione a dir poco precaria tanto dal punto di vista economico quanto da quello della stabilità politica interna e della sicurezza.