· Il populismo può essere considerato come una caratteristica inevitabile di qualsiasi sistema democratico?
· Il populismo può essere considerato come una caratteristica inevitabile di qualsiasi sistema democratico?
La parola populismo (che il dizionario Zingarelli definisce «l’atteggiamento che mira ad accativarsi il favore popolare mediante proposte demagogiche, di facile presa») viene indifferentemente applicata a movimenti alquanto diversi. Quanto sono populistici gli indipendentisti catalani che a Barcellona sventolano il miraggio dell’autonomia della loro regione? I seguaci dell’Alba Dorata che ad Atene offrono pranzi gratuiti ai più demuniti?
Il 4 ottobre 1992, la firma dell’Accordo di pace di Roma, tra il governo del Frelimo e la Renamo, che mise fine a 17 anni di guerra civile in Mozambico, segnò il punto più alto della politica africana dell’Italia. Mai come allora (e mai più dopo di allora) l’Italia era un punto di riferimento per i regimi post-coloniali africani.
Dall’incontro dei partner della NATO del 4 ottobre sembra essere emerso un assenso generale ad un intervento militare turco contro Damasco senza il coinvolgimento militare del resto dell’alleanza. Lei ritiene plausibile un’azione militare turca senza supporto occidentale? E quali potrebbero essere le reazioni di Iran e Russia?
Nell'ultimo decennio, il quadro di certezze entro cui l'Italia concepisce la sua politica estera e di difesa si è indebolito. Certo la politica italiana rimane inquadrata nella rete di istituzioni internazionali euro-atlantiche. Nondimeno, i tre pilastri di questa rete - la Nato, l'Ue e la leadership americana - mostrano segni di difficoltà che sono destinati ad avere conseguenze per la politica estera e di difesa italiana. La Nato prosegue il lungo processo di trasformazione iniziato negli anni '90 ma in un contesto più incerto.
La politica estera e di sicurezza italiane tradizionalmente non godono dell’attenzione che merite-rebbero. Tanto nel dibattito pubblico quanto in quello accademico e degli esperti di politica interna-zionale il tema sembra essere quasi del tutto ignorato.
I Fratelli musulmani sono l’organizzazione politica che ha maggiormente capitalizzato dalle rivolte arabe del 2010-2012 e che sono attualmente ancora in corso. I Fratelli musulmani hanno svolto e svolgono un ruolo importante tanto in Siria quanto in Libia, paesi ancora nel vortice della transizione, ma soprattutto si sono affermati in Egitto e Tunisia (senza dimenticare il Marocco) dove hanno vinto le elezioni politiche e presidenziali.
I disordini scoppiati per la pubblicazione su YouTube di un video blasfemo sul Profeta Maometto hanno riportato a galla con forza gli ostacoli rappresentati dalla deriva fondamentalista islamica, se sottovalutata, per lo sviluppo democratico e la modernizzazione del Nord Africa. Ma ci hanno anche mostrato come i movimenti islamici in questa regione siano divisi, e persino in lotta tra di loro.
Notwithstanding repeated cuts to the military budget, international peace-keeping operations have become a central element in Italian foreign and security policy.
The analysis recalls the early stages of Italian participation in international military operations, thus highlighting a noteworthy growth in Italy’s international role.
The evolution of the post-Cold War Italian defence poly has been significant. Free from bipolar constraints, the Italian armed forces have continuously been engaged in military operations abroad, providing a relevant contribution to the international security. However, after two decades, budget cuts and new strategic challenges are pushing for a further transformation of the force structure.
At last, the current national political debate is focusing on new controversial proposals for defence reform.