Negli ultimi mesi l’Asia orientale ha dato di sé l’impressione di essere una santabarbara pronta a saltare in aria. Un pericoloso mix di sentimenti nazionalisti e politiche nazionali ha reso il clima della regione irrespirabile, riportando a galla e, in alcuni casi, esacerbando, lunghe e angosciose controversie che per decenni hanno frustrato la possibilità di costruzione di solidi rapporti tra paesi di quell’area.
Risultati della ricerca:
La tecnologia del drone è in crescita esponenziale e si prevede che nei prossimi 15 anni il settore dei droni creerà oltre 23mila posti di lavoro negli Usa dove già oggi si contano circa 150 programmi universitari di pilotaggio virtuale.
C’è una dimensione che raramente emerge dal dibattito sulla Corea del Nord: quella storica. Da sempre, infatti, la penisola coreana è oggetto di contesa tra le potenze che esercitano, o vogliono esercitare, un ruolo di primo piano in Oriente e nel mondo. Inquadrare la questione in prospettiva storica gioverebbe, quindi, anzitutto alla Pax americana e al ruolo internazionale degli Stati Uniti.
Conviene essere subito chiari: né in Spagna né in Portogallo si sta verificando una ondata di populismo o euroscetticismo, come invece accade in altri paesi membri dell’Unione Europea (Ue).
Il futuro di Alternative für Deutschland, il nuovo partito tedesco anti-euro che sta nascendo in queste settimane, può essere immaginato pensando a una forbice le cui due lame sono per il momento abbastanza distanti. Da una parte c’è l’elettorato potenziale, che secondo alcuni sondaggi potrebbe superare il 20 per cento del totale. Dall’altra c’è la quota effettiva di cittadini disposti a spostare il loro voto su una nuova formazione politica come questa: non più dell’1-2 per cento, secondo molti osservatori.
La crisi esplosa tra il 2007 e il 2008 con lo scoppio della bolla speculativa sui mercati e il fallimento di Lehman Brothers negli Stati Uniti sta assumendo nuovi contorni: è stata prima finanziaria, poi è diventata economica, ora è sociale e politica. Ormai non c’è paese in Europa che di questi tempi non sia afflitto da sentimenti euroscettici o più semplicemente nazionalisti.
Il conflitto civile in Siria ha ormai assunto dimensioni più che preoccupanti, con oltre 70.000 vittime nei due anni di combattimenti intercorsi – la rivolta ha avuto inizio nel marzo del 2011 – e un numero di rifugiati che è stimato in almeno dieci volte tanto (secondo le stime ufficiali dell’Unhcr). Di fronte a quella che è ormai ritenuta a livello globale una vera e propria emergenza non solo di sicurezza, ma umanitaria, le risposte dei maggiori attori internazionali risultano del tutto inadeguate ad affrontare una crisi di tale portata.
Il viaggio in Medio Oriente del presidente Obama, proprio nel decimo anniversario dell’invasione anglo-americana dell’Iraq, non prevede una tappa nella penisola anatolica. Ciò non toglie che la Turchia rimanga un partner strategico per Washington nella regione, sebbene nell’ultimo decennio le relazioni bilaterali abbiano attraversato fasi alterne e non siano mancate tensioni e divergenze sui più critici dossier regionali.
L’ultima volta che Obama si è interessato veramente della situazione israelo-palestinese è stato probabilmente verso il 2008, quando da senatore dell’Illinois si è recato in Terra Santa e ha visitato il Muro del Pianto. Era parte della campagna per le elezioni presidenziali, in un tour promozionale che includeva delle “cover” delle gesta politiche di grandi presidenti del passato – e non è mancato un discorso a Berlino, a evocare lo storico «Butta giù questo muro» rivolto da Ronald Reagan a Mikhail Gorbachev nel 1987.
Dopo alcuni mesi di calma apparente arriva da una piccola isola del Mediterraneo una nuova spallata alla stabilità dell’Euro. Cipro ha bisogno di circa 17,5 miliardi di euro per essere salvata dal fallimento; una cifra non enorme se paragonata a quelle ben più alte della vicina Grecia, per non parlare dei 100 miliardi, o giù di lì, che sarebbero necessari per salvare il sistema bancario spagnolo, e tralasciando volutamente lo stratosferico debito italiano.