A sette anni dagli attentati che ne avevano segnato l’ascesa, al Qa’ida continua a costituire una minaccia costante per Washington e per i suoi principali alleati.
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Il prossimo 13 luglio si terrà a Parigi il Vertice inaugurale del “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo”, la nuova forma istituzionale del Partenariato Euro-Mediterraneo lanciato a Barcellona nel 1995. Dal 1995 lo scenario regionale ha subito grandi mutamenti; in particolare, i paesi mediterranei presentano oggi un quadro economico molto migliorato, che offre notevoli opportunità per l’Europa. La nuova iniziativa potrà quindi offrire a questi processi economici quella dimensione politica necessaria per il loro approfondimento.
A cosa si devono attribuire le attuali tendenze protezionistiche manifestate da diversi governi europei? Per cercare di dare una riposta a questo quesito è necessario osservare da vicino alcuni problemi, per lo più di natura economica, che sono rinvenibili anche tra le cause della recente bocciatura irlandese del Trattato di Lisbona. L’unione monetaria non ha posto fine alle svalutazioni competitive che, negli anni Settanta e Ottanta, avevano creato tanti e tali dissapori tra le “diplomazie” economiche europee.
L’India sta diventando una potenza globale grazie alla sua rapida crescita economica. Al ritmo dell’8-10% all’anno, l’India guadagna posizioni e con buone probabilità entro il 2025 sarà tra le tre o quattro più importanti economie del mondo. Un altro punto di forza è il peso demografico – rappresenta circa un quinto della popolazione mondiale – e soprattutto l’ampia fetta di forza lavoro giovane e qualificata di cui dispone.
Negli ultimi anni le relazioni della Turchia con i suoi vicini mediorientali si sono notevolmente intensificate, determinando un significativo cambiamento nella politica di “disimpegno” che il moderno stato turco ha per lungo tempo adottato nei confronti della regione. La Turchia ha oggi sviluppato una propria politica mediorientale – dettata da motivazioni politico-strategiche, economiche ed energetiche – che non soltanto spesso diverge da quella degli Stati Uniti, ma in alcuni casi è addirittura in contrasto con gli interessi americani nell’area.
Il Giappone si trova nel pieno di una trasformazione che coinvolge le linee strategiche, la politica di difesa e più in generale gli indirizzi di politica estera del paese. La difficoltà di elaborare una strategia capace di conciliare obiettivi ed esigenze contrastanti ha fatto sì che la politica perseguita da Tokyo apparisse confusa e incoerente.
Questa nuova edizione dell’annuario dello Iai e dell’Ispi, l’ottava, ha per oggetto le vicende politiche ed economiche del 2006. Anche l’ultimo anno, come i precedenti, è stato caratterizzato dalla corrente di instabilità gravitante sul Medio Oriente, con il prolungamento dell’impasse iracheno, la ripresa dell’insurrezione in Afghanistan, la crisi politica e diplomatica sul nucleare iraniano e l’interminabile conflitto israelo-palestinese.
Les négociations pour l’adhésion de la Turquie ont commencé début octobre 2005. Il est prévu selon beaucoup, qu’elles durent près de dix ans.
La impreparazione di un esercito assuefatto ai compiti di polizia sviluppati per anni contro i palestinesi ha provato una volta di più l’incapacità israeliana di raggiungere i suoi scopi strategici con l’uso delle sole armi. Ma la principale vittima politica della guerra di Israele in Libano è proprio una coalizione che, per la prima volta, era stata eletta sulla base dell’impegno di mettere fine alla colonizzazione. Eppure la guerra ha enfatizzato il bisogno per Israele di avere come vicino in Palestina uno stato valido.
Questa nuova edizione dell’annuario dello IAI e dell’ISPI, la settima, ha per oggetto le vicende politiche ed economiche del 2005: anno in cui il sistema politico internazionale è stato ancora dominato dal conflitto iracheno e dal terrorismo, fenomeni che hanno avuto importanti riflessi nei rapporti transatlantici e nelle relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti, con momenti di tensione subito rientrati.