In questi giorni l’attenzione della comunità internazionale è rivolta verso il Sud-Est asiatico. L’escalation di minacce portata avanti dal neo leader Kim Jong-un, il cui picco è stato raggiunto con il test nucleare di febbraio e seguito da una serie di provocazioni, fa parte della reazione del regime alle sanzioni inflitte dal Consiglio di Sicurezza Onu in seguito al test missilistico del dicembre 2012. Sanzioni che vedono la collaborazione anche della Cina, storico, e unico, alleato della Corea del Nord.
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La tecnologia del drone è in crescita esponenziale e si prevede che nei prossimi 15 anni il settore dei droni creerà oltre 23mila posti di lavoro negli Usa dove già oggi si contano circa 150 programmi universitari di pilotaggio virtuale.
C’è una dimensione che raramente emerge dal dibattito sulla Corea del Nord: quella storica. Da sempre, infatti, la penisola coreana è oggetto di contesa tra le potenze che esercitano, o vogliono esercitare, un ruolo di primo piano in Oriente e nel mondo. Inquadrare la questione in prospettiva storica gioverebbe, quindi, anzitutto alla Pax americana e al ruolo internazionale degli Stati Uniti.
Il massacro di Port Said del febbraio 2012 è stato uno degli avvenimenti più controversi sull’uso della violenza nei mesi seguenti le rivolte egiziane. La recente condanna a morte di 21 criminali e tifosi della squadra di Port Said, Al-Masry, ha causato dure contestazioni nella città portuale. Ma il verdetto ha lasciato insoddisfatti anche i tifosi cairoti dell’Al-Ahly, contrari all’assoluzione dei vertici della polizia.
“Una nuova era inizia oggi, la porta si apre per passare dalla lotta armata alla lotta democratica.
Facciamo tacere le armi, lasciamo parlare la politica. È ora che le nostre forze armate si ritirino oltre i confini (nel Kurdistan iracheno). Non è la fine, e l'inizio di una nuova era”.
Le scorse elezioni politiche del 24-25 febbraio hanno visto l’affermarsi di un movimento portatore del sentimento dell’anti-politica – il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo – tra le cui principali connotazioni vi è una diffidenza nei confronti dell’Unione Europea, tale da arrivare a paventare un referendum per l’uscita dell’Italia dalla moneta unica.
Il Partito britannico dell’indipendenza (UK Independence Party – Ukip) venne creato all’inizio degli anni Novanta (1993), in seguito alla dissoluzione della Lega Anti Federalista, nata nel 1991 per contrastare le proposte contenute nel Trattato di Maastricht.
Le tensioni nella Penisola coreana rendono più marcate le difficoltà della Repubblica Popolare nella gestione del più scomodo degli alleati.
Il conflitto civile in Siria ha ormai assunto dimensioni più che preoccupanti, con oltre 70.000 vittime nei due anni di combattimenti intercorsi – la rivolta ha avuto inizio nel marzo del 2011 – e un numero di rifugiati che è stimato in almeno dieci volte tanto (secondo le stime ufficiali dell’Unhcr). Di fronte a quella che è ormai ritenuta a livello globale una vera e propria emergenza non solo di sicurezza, ma umanitaria, le risposte dei maggiori attori internazionali risultano del tutto inadeguate ad affrontare una crisi di tale portata.
Il primo mandato di Barack Obama, come hanno osservato molti commentatori, non si è distinto per un chiaro impegno in Medio Oriente. Da un lato, l’amministrazione americana negli ultimi anni si è concentrata sul disimpegno – in parte per compensare l’eccesso di zelo e attivismo nella regione dell’amministrazione Bush.