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Respinto l’ultimatum di Mosca su Mariupol. Ancora bombe su Kiev e le autorità ucraine accusano la Russia di crimini di guerra: secondo l’Onu gli sfollati nel paese sono più di 10 milioni.
Accordo “in principle” tra Germania e Qatar per la fornitura di gas naturale liquefatto (GNL). La firma è avvenuta ieri a Doha da parte del ministro dell'economia tedesco Robert Habeck, impegnato in un tour del Golfo alla ricerca di alternative al gas russo. Esclusa la possibilità di rimandare lo spegnimento delle centrali nucleari tedesche previsto per quest’anno, Berlino accelera sul GNL e promette di costruire i suoi primi due terminali di rigassificazione.
La corsa al ruolo di mediatore fra ucraini e russi si riempie di candidati quasi quanto una primaria alle presidenziali americane. Tuttavia, la caratteristica più richiesta è di rappresentare un’autocrazia come quella cinese o una via di mezzo fra dittatura e democrazia, come la Turchia.
La ventitreesima giornata di guerra continua su due livelli: mentre i leader delle potenze mondiali sondano le rispettive posizioni, la guerra sul terreno non segue i tempi della diplomazia.
La guerra in Ucraina si inserisce nella crisi dell'ordine internazionale. Tra riarmo e freno alla globalizzazione si apre un'epoca nuova e incerta.
Nonostante la mancata condanna cinese dell’invasione, la mossa di Putin può incidere sui rapporti bilaterali. Quale futuro per le relazioni tra Mosca-Pechino?
Le sanzioni imposte alla Russia, tra cui il blocco delle riserve, potrebbero aumentare la frammentazione del sistema monetario internazionale. Avanza lo yuan.