Nel definire il programma del Semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, abbiamo dovuto innanzi tutto tenere conto dello specifico contesto istituzionale in cui il Semestre stesso si sarebbe svolto: tra luglio e novembre si sono infatti insediati il nuovo Parlamento europeo, la nuova Commissione e il nuovo presidente del Consiglio europeo. Questa situazione ha influito in maniera determinante sulla definizione delle nostre priorità.
Risultati della ricerca:
Lo European Infrastructure Consolidation (Eic), il nuovo piano di riorganizzazione delle Forze Armate americane in Europa centro-occidentale, è da ritenersi aspetto complementare di un altro piano, lo European Reassurance Initiative (Eri), annunciato dall’amministrazione Obama nel giugno scorso per rassicurare i paesi dell’Europa centro-orientale a fronte dell’annessione russa della Crimea. L’Eic, in breve, prevede la revisione della presenza militare degli Stati Uniti nell’Europa centro-occidentale in un’ottica di contenimento dei costi.
Il 2015 sarà di sicuro un altro anno di discussioni, tensioni, attacchi, smentite e contro smentite ma anche, almeno si spera, di alcuni necessari passi avanti per l’Unione Europea. Non è difficile immaginare che uno degli attori principali sarà rappresentato dal nuovo presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Le premesse ci sono tutte. La stessa designazione di Juncker ha - sia formalmente che sostanzialmente - qualcosa di straordinario.
Di lui c’è chi dice che aspiri a essere il terzo leader politico iraniano a morire “in carica”, dopo Mozafareddin Shah (1896-1907) e Ruhollah Khomeini (1902-1989)(1). Di sicuro vi è che mai come oggi la Guida Suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, sembra dover fare i conti con l’approssimarsi della conclusione della sua lunga carriera politica.
Il secondo semestre del 2014 è stato segnato dal crollo delle quotazioni del greggio. Dopo aver raggiunto un picco di 115 dollari a metà giugno, il prezzo del Brent Dated ha iniziato a ridursi in modo costante per tutto il terzo trimestre, per poi crollare nell’ultima parte dell’anno. A metà dicembre è stata infranta la soglia psicologica dei 60 dollari e non si sono ancora presentati segnali di un’interruzione della tendenza al ribasso.
Il 5 dicembre sono morti di freddo e disidratazione gli immigrati dell’ultima, ennesima, strage nel Mar Mediterraneo. Come centinaia di altre imbarcazioni, anche la loro era partita dalle coste della Libia per raggiungere Lampedusa. Ma non avevano fatto i conti con le basse temperature di questa stagione.
Fino a qualche settimana fa, il fatto che si potesse parlare di “country to watch” per il Kurdistan, sembrava un’evenienza non troppo lontana. E, a ben guardare, non appariva tanto come una provocazione, quanto come una prospettiva reale.
I recenti sviluppi della crisi libica sembrano implicare un ulteriore escalation di violenze in Libia, mentre l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, tenta faticosamente di avviare un dialogo tra le varie fazioni in gioco. Il paese è ora governato da due autorità, l’una a Tobruk, l’altra a Tripoli, che in realtà non hanno vero controllo sul paese.
Poche volte come in questo momento il mondo è stato chiamato ad affrontare contemporaneamente così numerose sfide e così tante minacce alla sua stabilità. Come ogni anno, ISPI ha realizzato un Dossier speciale sui possibili scenari e orientamenti di politica internazionale dell'"anno che verrà", cercando di coglierne i principali elementi (Issues, Crisis, People, Countries To Watch). Il lascito del 2014 è costituito da un sistema politico internazionale scosso da una serie di crisi di grande portata, nessuna delle quali ha ancora trovato una soluzione e le ricadute delle quali peseranno...
Il quarto mandato di Bouteflika tiene tutti con il fiato sospeso. O meglio: da quando il presidente algerino era stato vittima di un’ischemia nell’aprile 2013 (e dopo aver evitato la morte nel 2005 per un’ulcera emorragica), gli algerini si interrogano sulle sue condizioni di salute, ipotizzando un avvicendamento al vertice, che tuttavia per ora, contro tutti i pronostici, non è ancora avvenuto.