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Risultati della ricerca:

Pubblicazione
Kosovo 2013: la crucialità di un voto

Ci sono diversi buoni motivi per seguire con attenzione gli sviluppi delle elezioni locali in Kosovo che si sono svolte lo scorso 3 novembre, le prime a cui hanno partecipato i serbo-kosovari del Nord: cinque motivi, che investono tanto il piano interno quanto quelli regionale e internazionale, che è difficile non poter considerare strettamente interconnessi tra loro e che lasciano presagire ancora un lungo periodo d’instabilità per quello che resta – controversie politiche e giuridiche a parte – il settimo stato sort

05 novembre 2013
Pubblicazione
Verso un asse Tokyo-Canberra

Alla fine di quello che è stato probabilmente il mese più difficile per la politica americana del Pivot to Asia, le scelte dell’Australia e del suo nuovo governo a guida conservatrice potrebbero risultare determinanti per gli equilibri strategici nella regione Asia-Pacifico. L’accelerazione della partnership con il Giappone, evidenziata dalla visita a Tokyo nei giorni scorsi del ministro degli Esteri Julie Bishop, appare un segnale in tal senso.

04 novembre 2013
Pubblicazione
“Yes we can”? Il caso Datagate e l'ombra della debolezza americana

L’attuale “ritorno di fiamma” della vicenda Datagate, che all’inizio dell’estate aveva provocato forti imbarazzi all’amministrazione statunitense e aperto un fronte di acuta tensione nelle relazioni con la Russia, rischia di avvelenare ulteriormente i rapporti già non facili fra Washington e i suoi partner.

04 novembre 2013
Pubblicazione
Datagate: la rinuncia alla privacy non porta sicurezza

Tutti i giorni i nostri dati sono raccolti, archiviati e in alcuni casi condivisi. Accade ogni volta che andiamo a lavorare, prendiamo la macchina, il treno, l’autobus e siamo ripresi da centinaia di telecamere si sorveglianza. Quando usiamo il bancomat o la carta di credito lasciamo traccia dei nostri movimenti. Accendere il cellulare significa essere immediatamente tracciati e tracciabili: posizione, ora, sms, conversazioni.

29 ottobre 2013
Pubblicazione
Anche l'Australia ha la sua Lampedusa

Il 15 dicembre 2010, un barcone di legno con a bordo un centinaio di migranti si è schiantato contro gli scogli dell’isola provocando la morte di più di 40 persone, altrettanti feriti e un imprecisato numero di dispersi.  L’allarme alla Marina è stato lanciato dagli isolani stessi quando ormai era però troppo tardi per effettuare un salvataggio completo con un mare in tempesta. 

21 ottobre 2013
Pubblicazione
Gli immigrati (per ora) non passano da Bruxelles

Sono impresse nei nostri occhi le terribili immagini degli immigrati i cui sogni si infrangono drammaticamente tra le acque del canale di Sicilia. Ancora una volta Lampedusa, all’estremo sud dell’Europa, rischia di rappresentare un esempio lampante di un’Unione Eu-ropea costretta, ancor più dalla crisi, a ripiegare su stessa e incapace di agire non solo in scenari più o meno prossimi, ma addirittura ai suoi margini.

21 ottobre 2013
Pubblicazione
Dal fiscal cliff allo shutdown: stallo in 3 mosse

Lo “spegnimento” di tutte le attività federali non essenziali, firmato da Obama lo scorso 1° ottobre, rappresenta la terza grave crisi politica attraversata dagli Stati Uniti nel 2013.

15 ottobre 2013
Pubblicazione
Dem e Gop: cercasi leader disperatamente

Diceva bene Ian Bremmer, presidente di Eurasia Group, qualche giorno fa, a proposito della scelta di Obama di smettere di fumare, che ha trovato ampio spazio sui rotocalchi americani: «Looks like Obama picked the wrong presidency to give up smoking».

15 ottobre 2013
Pubblicazione
Egitto, la domenica della disperazione

Ciò che fa più rabbia è che probabilmente sono morti invano un’altra volta. 51 vittime e centinaia di feriti in un’altra giornata di violenza al Cairo, l’ennesima di una scia di sangue che non cambia la situazione politica egiziana, ma serve soltanto ad aggiungere altro odio all’odio, altra disperazione e frustrazione in un paese che non riesce a uscire da una transizione senza fine. 

07 ottobre 2013
Pubblicazione
“Mai migliori condizioni per il nodo del nucleare”

Durante il suo intervento all’Assemblea Generale, il presidente iraniano Hassan Rohani ha ribadito che l’Iran non è interessato a sviluppare armi nucleare e che è pronto ad avviare un negoziato immediato sul dossier nucleare per giungere rapidamente a un accordo-quadro con gli Stati Uniti. Abbiamo contattato Francesco Bastagli , ex United Nations Resident Coordinator e UNDP Resident Representative in Iran, per chiedere un suo commento riguardo alle affermazioni del presidente Rohani. 

 

02 ottobre 2013
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