Cerca | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

Cerca

Risultati della ricerca:

Pubblicazione
Netanyahu bis: democrazia senza opposizione

Una cosa è scontata dal giorno in cui Bibi Netanyahu ha convocato le elezioni anticipate: alla fine le vincerà lui. Resta solo da vedere chi sarà il suo vero avversario, se conquisterà i voti sufficienti per emergere: chi si proporrà come vera alternativa, chi tenterà di dare corpo a un’opposizione capace di costruire in un tempo moderatamente breve una proposta diversa di Israele, nel tempo moderatamente breve di una legislatura: in Israele non arrivano mai alla scadenza naturale di cinque anni.

21 gennaio 2013
Pubblicazione
Tel Aviv vs Teheran: aspettando lo strike

Secondo i bookmaker il 2013 sarà l’anno della svolta tra Iran e Israele. Lo strike contro le installazioni atomiche potrebbe materializzarsi a breve. «Entro la prossima primavera, al massimo la prossima estate» ha detto a settembre nel suo discorso all’Assemblea Generale dell’Onu Benjamin Netanyahu – se avanza agli attuali livelli di arricchimento (di uranio) Teheran sarà a pochi mesi, forse, a poche settimane, dall’ottenere il quantitativo di uranio necessario per la sua prima bomba».

21 gennaio 2013
Pubblicazione
Niger e Mali: la bomba a tempo Tuareg

I Tuareg (o, come loro chiamano se stessi, i kel tamasheq, “coloro che parlano il tamasheq”, la lingua in questo caso è il criterio di identificazione del gruppo etnico), popolazioni di origine berbera, spinte verso il Sahara a ondate successive (e percettibili fino al XIX secolo) dalle invasioni arabe del Nord Africa a partire dall’VIII secolo d.C., occupano una superficie molto vasta nel deserto del Sahara, oggi divisa tra diversi Stati: oltre a quelle che vivono in Niger (tra le 700.000 e il milione di persone) e del Mali (tra le 300.000 e le 500.000), altre co

17 gennaio 2013
Pubblicazione
Nuova “coalizione dei volenterosi”: quanto legittima?

L’intervento militare francese in Mali che si sta sviluppando in queste ore suscita qualche interrogativo non ozioso sul piano della legittimità internazionale e su quello delle strategie politiche perseguite dalla Francia sul continente africano e nel mondo.

17 gennaio 2013
Pubblicazione
Siria-Iran: c'eravamo tanto amati

Il 9 gennaio scorso, in una Siria martoriata dalla guerra civile, è avvenuto uno scambio di prigionieri decisamente degno di nota: le porte delle carceri di Assad si sono spalancate per 2130 “detenuti politici” (tra i quali ci sarebbero anche cittadini turchi e palestinesi) caduti nei mesi scorsi nelle mani della polizia segreta fedele al regime, in cambio della liberazione da parte dei ribelli di 48 “pellegrini sciiti” iraniani catturati lo scorso agosto mentre, a bordo di un autobus, si recavano presso una non meglio specificata meta sacra.

16 gennaio 2013
Pubblicazione
L’esemplare, ma parziale, vittoria del Congo

Al termine di un assalto finale all’ultima coda di resistenza dei ribelli dell’M23, circa trecento uomini rimasti arroccati sulle colline di Tchanzu e Runyonyi, nei pressi di Rutshuru, Lambert Mende, ministro della Comunicazione e portavoce del governo, ha annunciato la vittoria totale della Repubblica democratica del Congo sul Mouvement du 23 Mars, i cui membri si sono dati alla fuga. Lo stesso movimento ha poi emesso un comunicato in cui ha dichiarato ufficialmente la fine della sua ribellione.

05 gennaio 2013
Pubblicazione
People to Watch - Peer Steinbrück

Spd è il partito più antico dell’attuale scena politica europea. Quello che nel Novecento ha saputo sottrarre nel modo più convincente la retorica “progressista” ai partiti liberali che nell’Ottocento interpretavano la “filosofia del futuro” come ideologia della borghesia emergente. La componente prospettica è stata centrale in tutta la storia del partito, che nell’inno dei tempi di Willy Brandt in-carnava la “forza trainante del nuovo tempo”.

20 Dicembre 2012
Pubblicazione
Crisis to Watch - Argentina

Un Paese, tre scenari diversi. Eccoli: il primo è un altro default, dieci anni dopo. Il secondo è una ripartenza, dopo il rallentamento della crescita. Il terzo è una lunga fase di stagnazione. Tre ipotesi distinte ma tutte plausibili.

Nessuno economista equilibrato si espone sul futuro prossimo dell’Argentina. Gli avversari del Governo di Cristina Fernandez de Kirchner propendono ovviamente per il primo scenario. I “fan” della presidenta sono invece pronti a giurare per la ripartenza.

19 Dicembre 2012
Pubblicazione
Medio Oriente: il lungo inverno arabo

Né compiute né tradite: le “Primavere arabe” sono un’opera in progresso. Quanto più l’“innamoramento” lascia il posto alle realizzazioni tanto più si manifestano le asperità della transizione e le inevitabili differenze fra paese e paese. Per molti aspetti si è trattato comunque di una svolta irreversibile. I rapporti di forza nei vari livelli della sovranità e della geopolitica non sono e non saranno più quelli ante-2011 anche là dove le vecchie forme di potere resistono a una contestazione che appartiene più o meno allo stesso fenomeno che ha sconvolto il Nord Africa.

19 Dicembre 2012
Pubblicazione
Crisis to Watch – Regno Unito

Nel 2013, la tormentata vicenda della partecipazione della Gran Bretagna all’UE, potrà divenire più spinosa. La deriva del Regno Unito verso posizioni di accentuato euroscetticismo non sorprende chi conosce il sofferto rapporto di Londra con Bruxelles e ha interpretato l’affermazione, pur relativa, dei Conservatori alle ultime elezioni politiche anche come spia dei sentimenti avversi all’integrazione in Europa, storicamente presenti nella società del Paese. 

19 Dicembre 2012
  • « prima
  • ‹ precedente
  • …
  • 365
  • 366
  • 367
  • 368
  • 369
  • 370
  • 371
  • 372
  • 373
  • …
  • seguente ›
  • ultima »

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157