Executive Summary
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Executive Summary
Nell’ultimo quarto di secolo, l’agenda dei temi in discussione al G7 si è allargata in misura significativa. I governi che detengono le presidenze annuali, un tempo “snelle” e incentrate quasi solo attorno all’organizzazione del summit, si ritrovano oggi a dover mettere in piedi una macchina organizzativa notevole, in un percorso che si snoda per gran parte dei dodici mesi dell’anno solare di presidenza.
Executive Summary
La politica estera della Turchia sta attraversando una fase di ridefinizione sia sul piano regionale sia nei rapporti con la Russia, da un lato, e con gli Stati Uniti e l’Unione europea, dall’altro.
L’uso della propaganda come strumento di politica estera è noto da secoli. Nell’epoca contemporanea è servito in particolare a giustificare guerre e interventi militari.
Executive Summary
Questo numero del Focus Mediterraneo allargato esamina innanzitutto l’evoluzione delle dinamiche nei principali contesti di crisi della regione – Siria, Iraq, Libia e Yemen – nonché il ruolo e gli interessi degli attori internazionali e regionali coinvolti nell’area (Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita, Egitto, Israele e Turchia).
Abstract
L’estate del 2016 è stata caratterizzata da numerosi episodi che hanno aggravato l’instabilità nel panorama delle relazioni internazionali. Il 23 giugno il popolo del Regno Unito ha votato a stretta maggioranza (52%) per l’uscita del paese dall’Unione Europea (UE). Il 14 luglio un attentatore ispirato all’ISIS ha travolto centinaia di persone con un camion sul lungo mare di Nizza in Francia. Il giorno seguente, ha avuto luogo in Turchia un tentativo di colpo di stato; fallito a causa della parziale adesione delle forze armate e dell’ampio sostegno al presidente Erdogan tra la polizia e la...
Le elezioni di domenica 4 settembre hanno portato nuovamente d’attualità il tema della democrazia nell’ex colonia britannica. L’onda lunga delle proteste studentesche che sotto il nome di Occupy Central paralizzarono il centro di Hong Kong per 70 giorni nel 2014 ha portato per la prima volta all’elezione di parlamentari con tendenze indipendentiste. Pur conservando la maggioranza con 40 seggi, l’Alleanza pro-Pechino ne perde tre rispetto al 2012.