Dopo tre mesi di proteste, un centinaio di morti, e la destituzione di un presidente accusato di strage, la "nuova" Ucraina che sta faticosamente emergendo in questi giorni ha l'ambizione di aprire un nuovo corso, ma le sfide che l'attendono sono tra le più rischiose. La geografia del paese, la storia, la cultura, l'economia e i sentimenti del suo popolo rendono impossibile per l'Ucraina diventare completamente pro-europea o totalmente filo-russa.
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Recent events in Ukraine have been depicted in many ways depending on who is narrating the story of the Euromaidan and what is his perception of the symbolic meaning of the actions under scrutiny: as a revolution against a corrupt political system, as a civil war, as a genuine proof of the Euro-dream for change of Ukrainian people who are ready to die defending their ideals, as a coup d’état and so on.
I rigurgiti di violenza che, in questi giorni, sta sperimentando la crisi ucraina hanno radici profonde. Il conflitto odierno, spesso semplicisticamente interpretato come una contrapposizione tra filo- e anti-europeisti (o, simmetricamente, tra filo- e anti-russi), trova il suo alimento dalla storia e della geopolitica di una paese tradizionalmente conteso anche (se non soprattutto) per il suo essere, sotto molti aspetti, la vera ‘frontiera’ fra Est e Ovest.
Per capire la portata quantomeno simbolica del riavvicinamento tra il Cairo e Mosca basta notare l'irritazione di Washington che attraverso il Dipartimento di Stato replica piccata all'endorsement di Putin alla candidatura del ministro della Difesa al Sisi alla poltrona che fu di Mubarak: «Noi non sosteniamo nessuno e non credo che, molto francamente, spetti agli Stati Uniti o al signor Putin decidere chi debba governare l'Egitto» fa sapere la portavoce Marie Harf.
Lo scorso 27 gennaio è stato diffuso il Rapporto 2013 del segretario generale della NATO, Rasmussen(1). Come già negli anni scorsi, il Rapporto ambisce a porsi come momento di sintesi del percorso compiuto dall’Alleanza Atlantica nei dodici mesi precedenti e, allo stesso tempo, come momento di riflessione intorno alle sfide che essa sarà chiamata ad affrontare in quelli a venire.
Venerdì 7 febbraio prenderanno il via a Sochi le Olimpiadi invernali 2014: l'enfasi mediatica che ne conseguirà rappresenta l’occasione che Putin vorrebbe cogliere per migliorare l’immagine della sua leadership agli occhi del mondo. I giochi più costosi della storia, su cui pendono accuse di malversazione e corruzione, puntano ad affascinare in grandezza, ma il rischio sempre latente è che prevalgano le notizie legate alla sicurezza, ai contrasti di politica interna o alle carenze russe nel campo dei diritti civili.
Phnom Penh: un’ombra scura si staglia all’orizzonte delle manifestazioni contro il governo di Hun Sen, una nube impregnata di atavici rancori e di odio. L’onda umana che dallo scorso settembre costantemente scende in piazza gridando a migliori salari, minore corruzione e invocando elezioni regolari per ora non è riuscita a spazzare via l’apparato di Hun Sen, ma ha avuto successo nello sfogare tutta la propria frustrazione in poche ore di follia dello scorso 3 gennaio.
Mercoledì 22 gennaio inizierà, fra polemiche e ritiri dell'ultimo minuto, la Conferenza di Ginevra II sulla crisi siriana. Il vertice arriva dopo quasi un anno di rinvii e svolte drammatiche nel conflitto che sta insanguinando la Siria da quasi tre anni. Mentre regna il pessimismo attorno alla possibilità che Ginevra II possa portare a una soluzione politica della crisi, la speranza è che serva almeno a instaurare un dialogo.
Il tema portante di questo Rapporto è quello della rapida e prolungata crescita economica in corso in Africa e delle connesse opportunità per un rafforzamento dell’internazionalizzazione economica dell’Italia verso la regione. La prima parte del Rapporto esamina le relazioni esistenti tra Italia e Africa subsahariana alla luce dei profondi mutamenti economici e politici che stanno trasformando quest’ultima, e le raffronta alle analoghe relazioni intrattenute da altri paesi a economia avanzata o emergenti. Nella seconda parte, l’obiettivo è quello d’identificare alcune linee guida, scenari...