Lo scorso 7 gennaio le forze islamiste e i Tuareg che si riuniscono intorno alle sigle di Ansar Dine, Mujao, Aqim e Mnla hanno lanciato un’importante offensiva militare verso il sud del Mali con l’obiettivo di conquistare Bamako. La Francia, in qualità di ex potenza coloniale, già dallo scorso 11 gennaio, ha accolto solitaria la richiesta di aiuto del presidente ad interim Diocounda Traoré.
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La crisi finanziaria internazionale del 2008 non ha colpito la Spagna con la stessa forza con cui è esplosa negli altri paesi, grazie a quelle che allora erano considerate oculate politiche di supervisione bancaria che hanno impedito alle banche spagnole di operare nel mercato dei mutui subprime e che le hanno obbligate a mettere al riparo i loro bilanci. Da allora però le difficoltà dei mercati finanziari internazionali e lo scoppio della crisi del debito dell’area euro hanno reso manifeste le debolezze della Spagna dovute a squilibri interni ed esterni accumulatisi negli anni.
Negli ultimi due anni la regione del Mediterraneo è stata attraversata da importanti e profonde trasformazioni. Al di là delle differenze e delle peculiarità delle singole realtà, i paesi arabi sono accomunati da problematiche politiche e socio-economiche simili: longevità dei regimi, autoritarismo, deficit democratico, forti restrizioni alle libertà individuali, pressione demografica e significativa percentuale di popolazione giovanile, elevata disoccupazione, soprattutto tra i giovani, povertà diffusa.
Un Paese, tre scenari diversi. Eccoli: il primo è un altro default, dieci anni dopo. Il secondo è una ripartenza, dopo il rallentamento della crescita. Il terzo è una lunga fase di stagnazione. Tre ipotesi distinte ma tutte plausibili.
Nessuno economista equilibrato si espone sul futuro prossimo dell’Argentina. Gli avversari del Governo di Cristina Fernandez de Kirchner propendono ovviamente per il primo scenario. I “fan” della presidenta sono invece pronti a giurare per la ripartenza.
Tawadros II (Teodosio II) è ufficialmente il 128esimo “Papa di Alessandria d’Egitto e Patriarca della Predicazione di San Marco e di tutta l’Africa”. È con questo titolo che, domenica scorsa, l’ex vescovo di Beheira è stato incoronato pontefice della Chiesa copta ortodossa. La cerimonia d’intronizzazione conclude il capitolo di vuoto di potere al quale è stata sottoposta la più importante comunità cristiana in Egitto. La Chiesa copta ortodossa si distingue da quella cattolica che fa riferimento a Roma e da quella etiope altrettanto autocefala.
A quasi due anni dallo scoppio della protesta politica che ha attraversato i paesi arabi della sponda sud del Mediterraneo, si può tentare una prima valutazione degli effetti economici e discuterne le possibili implicazioni di prospettiva.
Quando è stato eletto presidente della Repubblica francese, François Hollande sperava di poter scuotere la strategia europea sulla crisi puntando su un approccio più orientato alla crescita. Il suo “successo” iniziale nell’ottenere delle misure europee a sostegno della crescita è stato tuttavia adombrato dall’approfondimento della crisi stessa.
La produzione industriale cinese continua a crescere a tassi elevati anche nel 2012, tuttavia – a meno che non vi sia un grande balzo delle esportazioni nei prossimi mesi - per la prima volta in questo secolo, il tasso di crescita dell’economia cinese scenderà al di sotto dell’8%.
Una domanda che finora non ha avuto una risposta certa e definitiva è la seguente: l’uso di Internet e del cosiddetto Web 2.0 (blog, social network) quanto aiuta il diffondersi della democrazia e quanto invece mette a rischio i processi democratici perché li sottopone a uno “stress” non gestibile? La questione è d’importanza cruciale, in quanto gli ultimi anni hanno visto la crescita esponenziale del numero di esseri umani collegati al web: non solo in Europa, ma anche negli sterminati spazi delle potenze emergenti e persino in quello che un tempo si chiamava il Terzo mondo.
L’emigrazione rappresenta un aspetto centrale della vita economica e sociale dell’Italia repubblicana fin dalla sua fondazione. Nel 1945, appena termina la seconda guerra mondiale, copiosi flussi di emigranti italiani si riversano fuori dai confini nazionali per cercare un lavoro, andando a infoltire le già cospicue comunità presenti in tutto il mondo. Nell’Italia repubblicana le caratteristiche dei flussi emigratori sono diverse rispetto al passato. Innanzitutto gli italiani si dirigono prevalentemente non più oltreoceano ma nei paesi europei, prima in Francia e in Belgio poi soprattutto...