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Energia

Sul petrolio l'Iran corre da solo

Lo scorso febbraio il ministro iraniano del petrolio Bijan Zanganeh aveva bollato come “ridicola” l’ipotesi che l’Iran accettasse di mettere un tetto alla produzione di petrolio, provvedimento identificato dai paesi produttori come la soluzione alla caduta vertiginosa dei prezzi[1].

Mercoledì, 20 aprile, 2016 - 00:00
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Dopo Doha: quanto resisteranno ancora gli stati petroliferi?

Si è detto praticamente tutto sulle conseguenze del fallimento del vertice di Doha, l’ennesimo incontro tra paesi esportatori di petrolio, dimostratosi incapace di far convergere il consenso verso una risposta coordinata alla crisi dei prezzi. Il vertice si è tenuto in un contesto che ci è ormai noto, e che nel recente Rapporto ISPI abbiamo deciso di chiamare “età dell’abbondanza”.

Mercoledì, 20 aprile, 2016 - 00:00
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Venezuela: default in vista per il debito sovrano

Il 26 febbraio scorso il governo di Nicolas Maduro ha ripagato una prima parte del debito del Paese in scadenza nell’anno corrente – 2.3 miliardi di dollari. Restano tuttavia circa 8 miliardi di dollari di debito in scadenza fra Agosto e Novembre 2016, divisi fra il governo e la compagnia petrolifera nazionale PdVSA (Petróleos de Venezuela S.A.).

Mercoledì, 20 aprile, 2016 - 00:00
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Con l'energia Putin non gioca d'azzardo. Stagnazione continua

Al secondo anno di recessione, più o meno grave a seconda delle stime prese in considerazione (-0,3% per il governo, -1,9% per la Banca mondiale), la Russia ha nuovamente rinviato la ripresa al 2017. Ma diversi economisti condividono una grande preoccupazione: non sarà vera crescita. Quello che attende il Paese, a meno di un deciso cambio di rotta nella sua politica economica, è la stagnazione. Una crescita del Prodotto interno lordo non superiore all’1%.

Mercoledì, 20 aprile, 2016 - 00:00
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Saudi Arabia’s Oil Dependence: Challenges Ahead

Oil is the main pillar of Saudi Arabia’s economy and the cornerstone of its development. According to the IMF's latest data(1), oil receipts accounted for around 85% of exports and almost 90% of fiscal revenue, while the oil sector comprises over 40% of overall GDP.

Mercoledì, 20 aprile, 2016 - 00:00
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Algeria: tagli di spesa e contratto sociale da riscrivere

Abitato da quasi 39 milioni di persone e con un prodotto interno lordo (PIL) che nel 2014 ha superato i 210 miliardi di dollari americani, l’Algeria è la maggiore economia africana dopo Nigeria, Sud Africa ed Egitto. Questa posizione non è tuttavia solida. Il presidente dell’Associazione nazionale degli esportatori algerini (ANEXAL) ha recentemente reso noto che l’intero paese conta appena 500 esportatori.

Mercoledì, 20 aprile, 2016 - 00:00
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L'età dell'abbondanza. Come cambia la sicurezza energetica

Il mondo dell’energia è in rapida e profonda trasformazione. I cambiamenti spaziano dai progressi tecnologici nell’estrazione dei combustibili fossili all’ascesa e successiva frenata di economie emergenti affamate di energia, dai sempre maggiori impegni politici in campo ambientale alla crescente efficienza energetica di pressoché tutte le economie del mondo. Questi cambiamenti hanno condotto a una nuova “età dell’abbondanza” di risorse energetiche fossili, che ne ha drasticamente ridotto il prezzo dalla seconda metà del 2014 in avanti.

Questo Rapporto si propone di fare il punto sulle molteplici implicazioni dell’età dell’abbondanza, sia sul piano geopolitico sia economico. La sicurezza energetica è una questione di dipendenza o di interdipendenza? Il crollo dei prezzi può durare ancora a lungo? E chi ne beneficia? Quali le ripercussioni sulla stabilità di alcuni paesi e di intere regioni già altamente instabili, come il Medio Oriente? Come si sta attrezzando l’Europa alla rapida penetrazione delle fonti rinnovabili nei sistemi energetici?

Mercoledì, 23 marzo, 2016 - 00:00
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Turchia: sui migranti partner necessario per un’Europa divisa

Sotto la spinta della crisi migratoria l’Europa guarda alla Turchia cercando una più stretta collaborazione con il paese che oggi ospita il maggior numero di rifugiati siriani – quasi tre milioni – e rappresenta al tempo stesso il principale corridoio di passaggio dei flussi verso il vecchio continente.

Giovedì, 17 marzo, 2016 - 00:00
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Rapporto 2016. Scenari globali e l’Italia. Le nuove crepe della governance mondiale

Il 2015 ha assistito a una nuova proliferazione di crepe materiali e simboliche, drammatizzata dalle nuove minacce terroristiche e simboleggiata, nella stessa Europa, dalla costruzione di muri e barriere ai confini fra uno stato e l’altro.

Ma è l’intero ordine internazionale a essere sprofondato in quello che appare sempre di più come un circolo vizioso. Da un lato, il moltiplicarsi delle crepe politiche ed economiche mette ogni volta in luce l’inadeguatezza degli strumenti esistenti di governance.

Dall’altro lato, la mancanza o il ritardo delle risposte concertate approfondisce le crepe esistenti e rischia di crearne di nuove, come è già avvenuto di fronte alle crisi dell’ultimo anno. Il Rapporto Ispi 2016 si propone d’interpretare questa impasse, partendo dai fatti più recenti, ma cercando di cogliere le linee di tendenza più profonde che hanno condotto a questo esito.

La prima parte del volume è dedicata all’evoluzione complessiva dello scenario internazionale, tanto nella dimensione politica quanto in quella economica. Nella seconda parte, l’orizzonte si restringe sull’Italia che, nella crisi degli strumenti multilaterali di governance, rischia di smarrire il tradizionale ancoraggio della propria politica estera.

Martedì, 16 febbraio, 2016 - 00:00
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Il crollo del prezzo del petrolio nell'ultimo anno sta cambiando radicalmente i rapporti di forza tra paesi esportatori e importatori, con conseguenze non necessariamente ovvie, anche per un paese importatore come l’Italia.

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