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Al-Assad

Il fronte più pericoloso: la guerra per la Siria orientale

La Siria di domani è un puzzle che si sta lentamente, e dolorosamente, componendo. E, una volta completato, conserverà ben poco del paese che fu. Nonostante la retorica e le roboanti dichiarazioni del regime di Bashar al-Assad, è ormai chiaro infatti che la Siria sia sempre meno destinata a tornare a essere un paese unitario e sempre più condannata a diventare uno “spazio geografico”, diviso per zone d’influenza fra fazioni interne, stati regionali e potenze internazionali.

Lunedì, 24 luglio, 2017 - 00:00
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Siria: il silenzio su Aleppo tradisce la posizione di forza di Assad

Il mondo è sconvolto dalle immagini che arrivano da Aleppo dove, dopo una tregua che già in anticipo si sapeva fosse destinata a non durare, le forze del presidente Bashar al-Assad appoggiate dalla Russia hanno effettuato pesanti bombardamenti sulla città, che hanno provocato la morte di decine di civili, tra cui molti bambini. Per meglio dire, dovrebbe essere sconvolto. Nella realtà, però, l’informazione sembra dare relativamente poco spazio alle notizie che giungono dalla Siria.

Martedì, 27 settembre, 2016 - 00:00
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France’s Diplomacy and the War in Syria: A Strategic Inflection, not a Political Turnaround

Since the end of September, the French air force extended the scope of its operations to Syria. This is a true strategic inflection but Paris, as its allies, still demands the ousting of Bashar Al-Assad. 

Martedì, 6 ottobre, 2015 - 00:00
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Arabia Saudita vs IS: tra l'incognita Iran e l'alleato Usa

Se è vero che l’irruzione del Califfato in Medio Oriente ha alterato sensibilmente la già fragile e tormentata geografia politica, sociale ed economica dell’area, non è meno vero che gli sviluppi della trattativa 5+1-Iran sul programma nucleare di Teheran vi hanno aggiunto derive suscettibili di consegnare a un futuro denso di incognite i suoi equilibri interni e quelli fra i principali players internazionali che vi gravitano. 

Lunedì, 29 giugno, 2015 - 00:00
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Per Israele status quo ideale (per ora)

Apparentemente, è il più ignorato degli attesi protagonisti del caos mediorientale. I qaidisti di Jabhat al-Nusra non lo menzionano mai; nei proclami dello Stato Islamico è molto più citata la conquista di Roma che la “liberazione” di Gerusalemme; Bashar al-Assad ha ormai altri problemi, ed è scomparso dalla retorica e dalla propaganda arabe che per oltre mezzo secolo lo avevano usato per raccogliere facili consensi popolari.

Lunedì, 29 giugno, 2015 - 00:00
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Gli Stati Uniti e il domino iracheno

Mentre la crisi ucraina sembra attraversare una fase di (relativa) calma, gli sviluppi del teatro iracheno aprono, per la Casa Bianca, un nuovo, potenzialmente pericoloso, fronte di crisi. Sembra, infatti, possibile che Barack Obama si trovi costretto a dare inizio a un nuovo intervento militare in Medio Oriente per sostenere il governo di Nouri al-Maliki, minacciato dall’avanzata delle forze jihadiste dell’Isis.

Martedì, 17 giugno, 2014 - 00:00
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Il doppio binario saudita in Siria e Libano

Sulla Siria, Riyadh non lascia, ma forse raddoppia. Nonostante il dossier siriano sia passato dal tavolo del “vivace” capo dell’intelligence Bandar bin Sultan al-Sa‘ud a quello del più “istituzionale” ministro degli Interni, l’Arabia Saudita non intende frenare il proprio coinvolgimento nel conflitto di Damasco. Due eventi recenti vanno in questa direzione.

Lunedì, 3 marzo, 2014 - 00:00
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Crisi siriana: a Mosca e Teheran la "stanza dei bottoni"

L’analisi dei cambiamenti avvenuti nella struttura di controllo e repressione del potere di Damasco e nella gestione delle risorse dedicate alla contro-insurrezione mostra un coinvolgimento sempre più diretto di uomini e mezzi iraniani e russi. 

Martedì, 21 gennaio, 2014 - 00:00
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Siria: i ricatti di una guerra civile multipolare

«… Non vi sono alternative alla soluzione politica ed essa deve andare di pari passo con il processo umanitario, e con un cessate il fuoco generalizzato….È impensabile che Bashar al-Assad resti al potere…È necessario che l’opposizione partecipi alla Conferenza di pace di Montreux-Ginevra in modo coordinato e il più inclusivo possibile….Una sua non-partecipazione sarebbe una vittoria del regime di Assad e, soprattutto, non avvierebbe quel processo di pace, difficile e dai tempi medio-lunghi, finalizzato alla formazione di un governo di transizione c

Martedì, 21 gennaio, 2014 - 00:00
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I cristiani di Siria sperano in un armistizio

L'appoggio delle chiese mondiali

Martedì, 21 gennaio, 2014 - 00:00
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