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Algeria

Algeria 2014: la vera incognita il post-elezioni

Le elezioni presidenziali in Algeria molto probabilmente non rappresenteranno alcuna svolta per il paese. Il vero nocciolo della questione riguarda il post-elezioni, ovvero ciò che accadrà dopo il 17 aprile. 

Giovedì, 17 aprile, 2014 (Tutto il giorno)
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Algeria: il jihadismo resta la grande minaccia


Giovedì, 17 aprile, 2014 (Tutto il giorno)
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L’elezione del nuovo (o vecchio) presidente in Algeria

Il pre-elezioni e il dopo-elezioni potrebbero rivelarsi più importanti delle stesse elezioni presidenziali in programma in Algeria il 17 aprile. Con Abdelaziz Bouteflika candidato dopo tre mandati già compiuti l’impressione è che i giochi siano stati fatti con la convergenza sul presidente uscente di tutti i gruppi di pressione che contano. Il peso degli anni e l’urgenza ampiamente riconosciuta di un mutamento sono stati sacrificati alla stabilità.

Giovedì, 17 aprile, 2014 (Tutto il giorno)
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L’Algeria dalle incognite del dopo-Bouteflika al ritorno di Bouteflika

L’Algeria ha fama di essere uno stato a governo “forte”. Eppure da mesi è come se fosse senza presidente. Il presidente in carica Abdelaziz Bouteflika, già sofferente da anni per un male non meglio identificato allo stomaco, ha avuto in aprile un insulto ischemico, che non avrebbe però leso organi vitali. È stato a lungo in cura in ospedali francesi. La prima immagine durante la convalescenza fu trasmessa in giugno per mettere a tacere i dubbi sulle sue condizioni reali. In luglio ha fatto ritorno ad Algeri.

Mercoledì, 2 ottobre, 2013 (Tutto il giorno)
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Dal Mali al Sahel: il nuovo "Africanistan"

La fascia saheliano-sahariana è una regione sempre più instabile e insicura. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una presenza sempre più massiccia di movimenti jihadisti e indipendentisti. Il Mali, che si appresta a tornare a libere elezioni il 28 luglio, è divenuto rapidamente l’epicentro di questo vasto “Africanistan” che ha costretto nel gennaio scorso la Francia e alcuni paesi africani ad un intervento armato contro le formazioni radicali e secessioniste che avevano occupato il nord e proclamato lo Stato dell’Azawad. Questa parte di Africa, dal Mediterraneo al golfo di Guinea, dall’Algeria alla Nigeria pare sempre più inghiottita nel mondo arabo-islamico: qui si nascondono e agiscono gruppi (Aqim, Mujao, Ansar al-Din, Mnla, ma anche Boko Haram) capaci di ottenere il controllo di parti di territorio con l'obiettivo di estendere le attività di proselitismo in tutto il continente, conducendo traffici illeciti di ogni tipo, e gettando un’inquietante ombra sulla capacità della comunità internazionale di pacificare questa area.

Mercoledì, 24 luglio, 2013 (Tutto il giorno)
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Algeria e Nigeria: duopolio antagonistico

Le guerre in Libia e Mali e le loro implicazioni destabilizzanti, tradottesi in ultima istanza in una recrudescenza delle azioni terroristiche dei gruppi jihadisti nel più vasto Sahel, hanno esasperato l’instabilità di un’area storicamente attraversata da fratture sovrapposte e da contrasti a livello d’integrazione, state-building e governance solo in apparenza sopiti, chiamando in causa Algeria e Nigeria nel loro ruolo di potenze regionali in un misto di convergenza e antagonismo.

Mercoledì, 24 luglio, 2013 (Tutto il giorno)
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Algeria: la transizione è già iniziata

Da oltre 50 giorni l’Algeria sembra un paese paralizzato a causa delle incerte condizioni di salute del presidente Abdelaziz Bouteflika, colpito il 27 aprile scorso da un’ischemia e ricoverato d’urgenza all’ospedale militare di Vil-de-Grâce di Parigi. Sebbene fin da subito il governo abbia provato a minimizzare l’accaduto e a tenere sotto controllo ogni informazione circolante , i sospetti sulle reali condizioni del capo di stato algerino hanno immediatamente infiammato il dibattito interno su quale sorte potrà attendere il paese nordafricano.

Lunedì, 17 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
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L’ambizioso progetto di Hollande per l’Africa di domani

Troppi protagonisti o comprimari, troppe condizioni, troppi bilanciamenti. Già a ottobre quando si è discusso all’Onu di Mali la Francia aveva mostrato di non gradire le lungaggini e il multilateralismo. Un ritorno alla Françafrique e al pré carré? Il progetto di Hollande è più complesso. Il nuovo presidente socialista non ha in mente il gollismo, se mai Mitterrand.

Giovedì, 17 gennaio, 2013 (Tutto il giorno)
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Il nuovo Mali non smette mai di stupire

Lunedì sera all’aeroporto internazionale di Bamako-Senou c’era uno strano clima. E non era a causa dell’Harmattan che ha da poco cominciato a soffiare portando sabbia e un po’ di frescura su tutto il Sahel. Militari armati e nervosi fermavano tutte le vetture in avvicinamento al terminal della capitale del Mali, senza fornire spiegazioni. Caos calmo, come quello che ha caratterizzato la vita quotidiana delle ultime settimane nel remoto paese dell’Africa occidentale.

Venerdì, 14 Dicembre, 2012 (Tutto il giorno)
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