Il sanguinoso massacro compiuto da al-Shabaab (As) il 2 aprile 2014 all’Università di Garissa ha posto una pietra tombale su ogni speculazione. L’attivismo di As in Kenya non è una minaccia esogena e né quell’attacco fu una semplice ritorsione per la partecipazione delle Kenya Defence Forces (Kdf) alla missione dell’Unione africana in Somalia (Amisom).
In queste settimane di colpi di scena e dichiarazioni contraddittorie il mondo ha seguito le vicende siriane con un’attenzione mai avuta prima in questi due lunghi anni di conflitto civile. L’attacco americano, che sembrava ormai imminente, si è improvvisamente trasformato in un inedito accordo a tre – regime siriano, Stati Uniti e Russia con la supervisione delle Nazioni Unite – riguardante la distruzione dell’arsenale chimico di Bashar al-Assad entro la metà del 2014.