Great power competition in Asia comes with the need for China and the US to secure alliances and partnership in the region. In the first half of the 2022, four of the major players – Japan, South Korea, Australia and Philippines – changed the government or held elections. In each of these countries how to relate with China was one of the biggest issues in foreign policy.
Il presidente americano Joe Biden presenta a Tokyo il suo piano economico per l’Indo-Pacifico, ma su Taiwan avverte: “Pronti a intervenire militarmente se la Cina attacca”.
Il 21 maggio si tiene l’“Election Day” che deciderà la guida del governo federale australiano per i prossimi tre anni. Circa sei milioni di australiani, sui ventisette milioni di aventi diritto, hanno già espresso il proprio voto negli stati e nei territori del Commonwealth per posta, per telefono o approfittando dell’“early voting” che si è aperto il 9 maggio scorso per alcune categorie di elettori. Alle consultazioni vi sono in palio i 151 seggi della Camera dei Rappresentanti e quaranta dei settantasei scranni del Senato federale.
La telenovela Djokovic vs autorità australiane abbonda di colpi di scena. E tutti si chiedono come finirà, perché in ballo non c’è ‘solo’ un torneo di tennis.
L’Australia aveva un accordo da decine di miliardi di euro con Parigi per costruire una flotta di sottomarini nella regione dell’Indo-Pacifico ma settimana scorsa si è rivolta invece a UK e US, formando l'alleanza AUKUS e facendo infuriare la Francia. Francesco Rocchetti, Segretario Generale ISPI, e Silvia Boccardi, giornalista di Will, ne parlano con Mario del Pero, ricercatore associato ISPI e professore a Sciences Po.
Stati Uniti, Regno Unito e Australia lanciano “Aukus”, un partenariato di sicurezza per l’Indo-Pacifico, ma il vero obiettivo è contenere la minaccia cinese.
For over a decade, rare earths have emerged as a crucial commodity in the race for the geo-economic dominance of this century, and that is not by chance. As a matter of fact, rare earths are fundamental for the development of the new technologies that will enable the green revolution envisaged by the international community’s climate change efforts.
Da ormai un decennio le terre rare sono emerse come una delle materie prime sulle quali si svolgerà lo scontro per il predominio geoeconomico di questo secolo. Non a caso, esse sono anche alla base delle tecnologie che permetteranno la rivoluzione verde verso la quale si sta orientando la comunità internazionale.
E’ difficile non allinearsi al volere della maggioranza quando si è il più piccolo del gruppo. Ma è ciò che facendo la Nuova Zelanda rispetto ai suoi partner nell’alleanza di intelligence nota come ‘five eyes’: Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia.