Elezioni in Myanmar: speranza democratica
Domenica 8 novembre si terranno in Myanmar le elezioni parlamentari che si presentano come le prime veramente democratiche dalla fine della dittatura. A contendersi la vittoria sono la Lega nazionale per la democrazia (Lnd) guidata dal premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi e il Partito per la solidarietà e lo sviluppo dell’Unione (Usdp) che fa capo al presidente uscente Thien Sein e alle forze armate. Sebbene si preveda una larga vittoria del Lnd, il partito di Aung San Suu Kyi potrebbe non avere la maggioranza necessaria per cambiare la costituzione, in virtù del numero di rappresentanti direttamente nominati dalle forze armate. Il Myanmar si appresta dunque ad affrontare una sfida che potrà certificare finalmente il completamento della transizione democratica oppure bloccare il paese in uno stallo fra conservazione e rinnovamento. In questo contesto vanno considerate le tensioni etniche che hanno attraversato il Myanmar negli ultimi anni e le ripercussioni regionali dell’esito elettorale. Cina e Stati Uniti guardano con attenzione alle vicende birmane, con il rischio che il paese possa diventare il cuore di un nuovo “grande gioco asiatico”.