A poche ore dall’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti, ISPI e RaiNews hanno commissionato a IPSOS un sondaggio per rilevare l’opinione degli italiani sui candidati e sull’operato dell’amministrazione Obama. I risultati (cui il Corriere della Sera dedica ampio spazio) suggeriscono che una netta maggioranza di italiani preferirebbe una presidenza Clinton a una Trump.
È ancora presto per valutare quale impatto ha avuto il dibattito di questa notte sulla campagna elettorale che tra 20 giorni porterà all’elezione del nuovo presidente americano. Tuttavia, i sondaggi della vigilia davano un distacco di quasi 7 punti tra Hillary Clinton e Donald Trump. L’ex Segretario di Stato sta ottenendo buoni risultati anche nei cosiddetti Battleground States, gli stati dove il risultato è più incerto: mentre un mese fa in 7 stati su 13 Trump era in vantaggio, oggi la quota è scesa a 4.
Domenica notte si terrà il secondo dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump. I due candidati si incontreranno all’Università di St. Louis in Missouri alle 3.00 ora italiana. Clinton arriva a questo appuntamento forte di una vittoria, anche se modesta, al primo incontro e di un crescente vantaggio nei sondaggi.
Si terrà questa sera alle 21.00 (le 3.00 del mattino in Italia) il primo confronto televisivo tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump e Hillary Clinton. Novanta minuti senza interruzioni pubblicitarie, domande a bruciapelo, un minuto e mezzo per le risposte. Una vera e propria performance in cui a vincere con ogni probabilità non sarà chi dimostrerà di avere il programma migliore, bensì chi sarà in grado di esporre le proprie idee con efficacia, reggendo alla pressione dei tempi serrati e agli attacchi incalzanti dell’avversario.
Quando manca poco meno di una settimana all’Election Day che porterà duecento milioni di americani alle urne, sulla campagna si abbatte l’ennesimo colpo di scena. Il capo dell’FBI, James Comey, ha comunicato al Congresso di aver appreso dell’esistenza di altre e-mail di Hillary Clinton che sembrano pertinenti all’indagine già condotta (e chiusa) nei mesi scorsi.
Sono intervenuti: Alessandro COLOMBO, ISPI e Università degli Studi di Milano; Viviana MAZZA, Corriere della Sera; Gianluca PASTORI, Università Cattolica e ISPI; David UNGER, Giornalista e Johns Hopkins University Bologna. (...)
Domenica notte si terrà il secondo dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump. I due candidati si incontreranno all’Università di St. Louis in Missouri alle 3.00 ora italiana. Clinton arriva a questo appuntamento forte di una vittoria, anche se modesta, al primo incontro e di un crescente vantaggio nei sondaggi. Trump, invece, sa che deve recuperare consenso ma non è ancora chiaro se ricorrerà a un atteggiamento più aggressivo, come minacciato all’indomani del primo faccia a faccia, o a un approccio più calmo e “presidenziale” seguendo il modello di Mike Pence, che ha battuto il democratico Tim Kaine nel dibattito tra i candidati vice-presidente. (...)
Il primo dibattito faccia a faccia fra Hillary Clinton e Donald Trump ha sostanzialmente confermato le previsioni della vigilia e sottolineato una volta di più i rapporti di forza che esistono fra i due candidati in corsa per la prossime presidenziali statunitensi. Anche la ‘vittoria ai punti’ che i media hanno attribuito all’ex Segretario di Stato rispecchia lo scarto ridotto che la separa nei sondaggi dal tycoon newyorkese (2,3 punti percentuali di media secondo i dati di Real Clear Politics, con una situazione di sostanziale parità nelle rilevazioni Reuters/Ipsos e Bloomberg). La prima impressione è che - nel confronto diretto - la maggiore esperienza politica della Clinton abbia ‘pagato’ più dalla volontà di Trump di affermare la propria credibilità come possibile Presidente. Forte dei quattro anni trascorsi alla guida del Dipartimento di Stato, il candidato democratico ha avuto gioco facile nel mettere in luce la scarsa esperienza del rivale in campo internazionale. (...)
Si terrà questa sera alle 21.00 (le 3.00 del mattino in Italia) il primo confronto televisivo tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump e Hillary Clinton. Novanta minuti senza interruzioni pubblicitarie, domande a bruciapelo, un minuto e mezzo per le risposte. Una vera e propria performance in cui a vincere con ogni probabilità non sarà chi dimostrerà di avere il programma migliore, bensì chi sarà in grado di esporre le proprie idee con efficacia, reggendo alla pressione dei tempi serrati e agli attacchi incalzanti dell’avversario. Gli argomenti su cui si confronteranno i candidati sono tre: "Securing America", "America’s direction" e "Achieving prosperity". Quali sono le posizioni di partenza dei candidati? In questo Focus, una breve guida a questi argomenti, per arrivare preparati a quello che si prepara ad essere il principale appuntamento di questa singolare corsa verso la Casa Bianca. (...)
Il primo dibattito faccia a faccia fra Hillary Clinton e Donald Trump ha sostanzialmente confermato le previsioni della vigilia e sottolineato una volta di più i rapporti di forza che esistono fra i due candidati in corsa per la prossime presidenziali statunitensi.
La competizione elettorale che porterà più di duecento milioni di americani alle urne il prossimo 8 novembre presenta molti elementi di novità, a partire dai contendenti: un magnate che fa ampio uso di strategie populiste e la prima donna a ottenere la nomination di un grande partito. Al culmine di una fase politica caratterizzata da grande incertezza e da un dibattito elettorale quantomai acceso, emergono alcuni interrogativi di fondo: quali differenze nell'agenda politica, economica e sociale dei due candidati?
Dopo il colpo di Stato di Kiev del 23-24 febbraio 2014, favorito dall’ingerenza negli affari interni ucraini di Washington, di Varsavia e dei Big Three dell’Unione europea (Berlino, Parigi, Londra), la frontiera russo-europea è tornata a essere una «linea di faglia» che evidenzia schieramenti rivali sul punto di entrare in rotta di collisione.
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