Nel 2008, quando le elezioni parlamentari hanno riportato al potere il Pakistan People’s Party (PPP) dopo nove anni di regime militare e Asif Ali Zardari, il vedovo di Benazir Bhutto, è stato eletto presidente, si è sperato che la svolta democratica potesse facilitare il ripristino dell’ordine e della sicurezza in un paese lacerato da violenze religiose e tensioni etniche, ridimensionare gli elementi religiosi estremisti e ricomporre le fratture politiche interne.