In un ambito geopolitico comunque segnato da forti omogeneità come l’area sudamericana, per molti versi Bolivia e Colombia hanno rappresentato storicamente poli opposti. Fin dal nome del paese, che in un caso è dedicato al Libertador Simón Bolívar, e nell’altro al primo eroe della Conquista, Cristoforo Colombo. Al tempo della Guerra d’Indipendenza, però il paese poi intitolato a Colombo, allora la Nueva Granada, fu uno dei principali focolai della rivolta.
«Ho perso la fiducia nel presidente Santos e sto valutando l’opportunità di continuare o meno ad appoggiare il processo di pace tra il governo colombiano e le FARC». Con queste parole il presidente venezuelano Nicolás Maduro, eletto il passato mese di aprile, ha commentato l’incontro tra il leader dell´opposizione del suo paese, Henrique Capriles, e il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, avvenuta a fine maggio a Bogotá.
Proprio dall’elezione di Hugo Chávez iniziò in America Latina quel fenomeno che i media hanno genericamente definito dell’“ondata a sinistra”. Alcuni paesi, però, hanno sempre mantenuto governi moderati.
A prima vista, sembra l’ennesimo paradosso colombiano, la nazione simbolo del realismo magico. Nelle regioni rurali – inespugnabili fortezze naturali di selva e montagne che nemmeno il pugno di ferro dell’ex presidente Álvaro Uribe è riuscito a far capitolare – la guerra tra l’esercito e le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), la più longeva guerriglia latinoamericana, si fa ogni giorno più cruenta. L’ultima autobomba dei miliziani è esplosa il 25 febbraio scorso, uccidendo un civile.
A prima vista, sembra l’ennesimo paradosso colombiano, la nazione simbolo del realismo magico. Nelle regioni rurali – inespugnabili fortezze naturali di selva e montagne che nemmeno il pugno di ferro dell’ex presidente Álvaro Uribe è riuscito a far capitolare – la guerra tra l’esercito e le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), la più longeva guerriglia latinoamericana, si fa ogni giorno più cruenta. L’ultima autobomba dei miliziani è esplosa il 25 febbraio scorso, uccidendo un civile.