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comunità internazionale

Riarmo nucleare: fine di un “tabù”?

Di tutto ha bisogno la comunità internazionale fuorché di un ritorno a una corsa agli armamenti nucleari. La abbiamo già vissuta durante la guerra fredda al culmine della quale si calcola che si trovassero negli arsenali (principalmente di Stati Uniti e Unione Sovietica) ben 60.000 ordigni atomici. Arsenali da capogiro capaci di distruggere più volte il nostro pianeta! Oggi si calcola che siano intorno a 15.000. Una riduzione “drammatica” che però continua a non consentirci di dormire sonni tranquilli.

Giovedì, 27 Dicembre, 2018 - 02:00
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Libia a pezzi

I recenti sviluppi della crisi libica sembrano implicare un ulteriore escalation di violenze in Libia, mentre l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, tenta faticosamente di avviare un dialogo tra le varie fazioni in gioco. Il paese è ora governato da due autorità, l’una a Tobruk, l’altra a Tripoli, che in realtà non hanno vero controllo sul paese.

Venerdì, 19 Dicembre, 2014 (Tutto il giorno)
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Guerra in Mali, un pantano insidioso di difficile soluzione

Mentre nelle ultime settimane gli occhi del mondo sono rivolti verso Kobane e la sanguinaria ascesa dello Stato Islamico in Iraq e Siria, nel nord del Mali continua un conflitto di bassa intensità che sfugge ai titoli dei media ma continua a preoccupare la diplomazia mondiale.

Lunedì, 3 novembre, 2014 (Tutto il giorno)
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Approfondimenti - Quali scenari per la crisi in Ucraina?

L’analisi della crisi ucraina richiede di non sottostare a narrative semplici e immediate e di andare oltre schemi interpretativi tradizionali che attingono ancora erroneamente al paradigma della guerra fredda. Al fine di comprendere la natura di tale crisi e di articolare scenari e pos-sibili soluzioni è necessario sia guardare alle dinamiche interne del paese sia valutare il peso e le leve di potere che una pluralità di attori – stati e organizzazioni – possono esercitare sull’Ucraina.

Martedì, 17 giugno, 2014 (Tutto il giorno)
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Crimea: quel referendum è illegittimo

I recenti eventi in Ucraina e nella penisola di Crimea hanno, giustamente e prevedibilmente, attratto l´attenzione dell´intera Comunità internazionale e dell´opinione pubblica mondiale. Quello che sorprende è che, pur nella divergenza, spesso totale, sullo svolgimento dei fatti, le parti direttamente coinvolte e altri attori internazionali di primo piano che si sono pronunciati in merito, hanno continuamente fatto riferimento al diritto internazionale per giustificare le rispettive posizioni e decisioni.

Lunedì, 7 aprile, 2014 (Tutto il giorno)
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Approfondimento - Il ruolo della Comunità Internazionale, dell'Unione Europe e dell'Italia nel processo di stabilizzazione della Libia

A più di due anni dalla scomparsa di Muammar Gheddafi e dal completo rovesciamento del suo regime, la Libia sta vivendo il peggior periodo di crisi politica ed economica di questi ultimi mesi. L’autorità centrale sembra progressivamente disintegrarsi a causa delle divisioni politiche interne e del confuso quadro istituzionale. Il nuovo sistema parlamentare è andato via via perdendo legittimità agli occhi non solamente delle fazioni libiche, ma anche del comune cittadino che non ha percepito progressivi miglioramenti in termini economici e, soprattutto, di sicurezza.

Domenica, 15 Dicembre, 2013 (Tutto il giorno)
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Tutte le ragioni della Francia nel negoziato sul nucleare iraniano

Riuniti a Ginevra per un secondo round di negoziati, dal 7 al 10 novembre 2013, i paesi del gruppo "5 +1" (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza e la Germania) da un lato, l'Iran, dall'altro, non hanno raggiunto alcun accordo. La stampa iraniana e i vari commentatori occidentali hanno puntato il dito verso l’"intransigenza" francese.

Mercoledì, 20 novembre, 2013 (Tutto il giorno)
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L'America chiede negoziati

L’aver cantato «Bomb, bomb Iran» durante la campagna elettorale del 2008 sulle note della celebre canzone Barbara Ann, resa famosa dai Beach Boys, non fu certamente il motivo per cui John McCain perse le elezioni presidenziali contro Barack Obama. Tuttavia, a distanza di cinque anni dall’invasione dell’Iraq, la parodia musicale nemmeno aiutò il Repubblicano a guadagnare consenso agli occhi di un elettorato in larga parte riluttante ad utilizzare nuovamente la forza militare in Medio Oriente.

Mercoledì, 2 ottobre, 2013 (Tutto il giorno)
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Dietro la santa alleanza sciita

Le recenti dichiarazioni del presidente iraniano Rohani e la conseguente storica telefonata con la sua controparte statunitense, Barak Obama, possono aver quantomeno sconcertato il più fedele alleato di Teheran, Hezbollah. Intendiamoci, non basta uno scambio di battute al telefono per risolvere trenta e passa anni di frizioni diventate rancori e tensioni che, più volte, hanno rischiato di collassare in uno scontro armato.

Mercoledì, 2 ottobre, 2013 (Tutto il giorno)
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Il nuovo corso della Realpolitik nella partita diplomatica tra Iran e Stati Uniti

Alla luce dei recenti avvenimenti sviluppatisi nella cornice diplomatica della settimana inaugurale della sessantottesima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha visto una ripresa dell'interazione negoziale tra Iran e Stati Uniti, a pochi mesi dalla elezione a presidente della Repubblica Islamica di Hassan Rohani, è sorto un intenso dibattito sulla verosimiglianza dell'apertura politica esercitata da Rohani stesso e dal suo staff, in primis il ministro degli esteri Yavad Zarif.

Mercoledì, 2 ottobre, 2013 (Tutto il giorno)
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