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Convention

Trump, anomalo ma non troppo
Massimo Teodori
Religion, minorities and the “gender gap”: the battle for the White House gets personal

1. How has the American electorate changed over the last years and what is the possible impact on the forthcoming elections?

Hillary ha una nemica: se stessa

Hillary Clinton si appresta a essere incoronata candidata democratica alla Presidenza. Per la prima volta una donna ottiene la nomination di uno dei due principali partiti e ha una chance molto concreta di giungere alla Casa Bianca. Si tratta di un passaggio davvero storico.

Trump, anomalo ma non troppo

La campagna presidenziale 2016 si è configurata come la più anomala degli ultimi decenni. Il successo alle primarie democratiche del “socialista” Bernie Sanders e la conquista della candidatura repubblicana del “populista” Donald Trump hanno significato la comparsa di personaggi eccentrici rispetto alle principali tradizioni politiche dei due partiti.

Quale politica estera dopo Obama?

Agli antipodi. Basterebbero queste due parole per riassumere le idee di politica estera espresse finora pubblicamente dai candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump e Hillary Clinton.

Il frontman repubblicano, magnate eccentrico e senza peli sulla lingua, è quello che al momento dà l’idea di poter riservare le maggiori sorprese qualora fosse eletto alla Casa Bianca.

Lo scontento trasversale di un’America divisa

Un’America divisa, insoddisfatta, impaurita e anche insanguinata, sta vivendo la campagna presidenziale con un misto di scetticismo e di speranza che il voto di novembre possa portare una svolta. Così le due Convention, quella repubblicana a Cleveland, e quella democratica a Philadelphia, si presentano come due mondi contrapposti e distanti.

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