crisi Ucraina | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

crisi Ucraina

Guerra o pace?

Per la prima volta il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Volodimyr Zelensky si incontrano per cercare una soluzione al conflitto nel Donbass. Sulla riunione in corso a Parigi e organizzata dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, vige il riserbo. Ma dal faccia a faccia dipende se nell’Ucraina orientale continuerà la guerra o tornerà la pace.

 

Russia-Ucraina: lo scontro si sposta in mare

Domenica 25 novembre, mentre i leader europei tornavano a casa da Bruxelles dopo il vertice sulla Brexit, tre navi da guerra ucraine venivano colpite e sequestrate dalle forze marittime russe sullo stretto di Kerch, nel mare di Azov (una sezione settentrionale del Mar Nero), mentre tentavano di raggiungere il porto ucraino di Mariupol. Ventitré marinai ucraini sono ora trattenuti dalle forze russe.

Quale futuro per i rapporti tra la Russia e l'Occidente

Allo stato attuale i rapporti con l’Occidente sono per la Russia a un punto morto di difficile risoluzione e di cui diventa complesso prevedere gli sviluppi. Il presidente Putin sembra propenso a cercare di trovare la strada per poter uscire da questo impaccio. Dai suoi discorsi risulta che la Russia in nessun modo vorrebbe limitare i suoi rapporti con l’Europa e gli Stati Uniti e tanto meno vivere un eventuale stato d’isolamento. Il problema nasce dalla pesante situazione di crisi venutasi a creare in Ucraina. 

Politica estera europea: oggi più necessaria che mai

Con e dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, a fine 2009, la presidenza di turno dell’Unione Europea (UE) non svolge più funzioni d'indirizzo nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (Pesc). Certo, presiede alcuni Gruppi di lavoro intergovernativi e ospita un certo numero di riunioni anche ad alto livello (come è stato ad esempio il vertice Asem di ottobre a Milano).

La crisi mette a nudo la potenza russa

Consegnando al presidente cinese Xi Jinping il suo regalo, lo scorso novembre a Pechino, Vladimir Putin aveva motivo di essere orgoglioso: nel pacchetto c’era uno smartphone, il primo telefonino al mondo con due schermi, un secondo display stile Kindle consultabile anche a batteria spenta. Prodotto da Yota. Made in Russia.

European-Russian Dialogue: quali rapporti in ambito economico, energetico e di business

All’interno del workshop “European-Russian Dialogue: from Damage Limitation to Renewed Engagement”, tenutosi a Roma il 13 ottobre nell'ambito delle iniziative del semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea e promosso dall'ISPI e da uno dei principali istituti di ricerca russi, il RIAC (Russian International Affairs Council), che ha visto riuniti i maggiori think tanks russi ed europei, durante la sessione dedicata a “I rapporti in ambito economico, energetico e del business” sono stati messi in evidenza alcuni punti cruciali delle relazioni russo-europee, come la c

Eu: i costi della sicurezza energetica

L’autunno è puntualmente arrivato in tutta Europa e la questione delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina è inevitabilmente tornata di attualità. I governi di Kiev e Mosca da settimane sembrano prossimi a una soluzione temporanea in vista dell’inverno, ma manca un impegno scritto. L’accordo sembrava ormai chiuso a fine settembre, dopo un vertice trilaterale con anche l’UE tenutosi a Berlino e l’annuncio di un’intesa, battezzata Winter Package, da parte del Commissario europeo Günther Oettinger(1).

I limiti della Russia passano da energia e sanzioni

Le esportazioni di gas e petrolio rappresentano tradizionalmente una componente essenziale della bilancia commerciale della Federazione russa, secondo una tendenza che nell’ultimo decennio è andata rafforzandosi. Questa situazione rende l’economia russa estremamente dipendente dal settore energetico. Dipendenza che sta ulteriormente crescendo negli ultimi anni. 

Emergenza gas? Il ruolo dello stoccaggio in Italia

La crisi russo ucraina purtroppo non cui può ancora dirsi risolta, tanto che l’Unione Europea ha deciso di mantenere le sanzioni economiche contro la Russia. Inevitabili dunque, con l’approssimarsi dell’inverno, i timori per la sicurezza degli approvvigionamenti e la tenuta del sistema. 

Crisi ucraina. Mercati finanziari internazionali: al riparo dai rischi

Gli effetti della crisi ucraina colpiscono i rapporti economici internazionali sia direttamente che per le sanzioni decise nei confronti della Russia e da quest’ultima. Sono effetti che riguardano soprattutto gli scambi commerciali e gli investimenti diretti, da e verso la Russia. Ma si estendono anche ai movimenti di capitale di natura finanziaria.   

Back to the roots? Dalla crisi Ucraina una nuova postura dell’Alleanza

Anche prima della sua formalizzazione negli esiti del vertice di Celtic Manor del 4-5 settembre scorsi, l’immagine che l’Alleanza Atlantica ha dato agli osservatori esterni e ai suoi stessi membri di fronte alla perdurante crisi ucraina è stata quella di una realtà coesa e ricompattata intorno al ‘core business’ della difesa collettiva, dopo i tempi non facili - sul piano politico come su quello operativo - delle missioni ‘non articolo 5’.

La competizione delle grandi potenze nell'arena dell'Asia centrale

Non appena si è prospettata una tregua nel conflitto ucraino molti esperti russi e occidentali hanno cominciato a parlare dell’Asia centrale come probabile teatro di ulteriori conflitti etnici e separatisti nello spazio post-Sovietico. Il politologo russo Alexandr Knyazev ha addirittura introdotto un termine “afganizatsiya” (afghanizzazione) che significherebbe una frammentazione intenzionale del paese e la creazione del “caos controllato” sul suo territorio. Il termine va applicato all’Afghanistan, al Kirghistan e adesso anche all’Ucraina.

  • 1
  • 2
  • 3
  • seguente ›
  • ultima »

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157