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Cuba

L’autunno caldo dell’America Latina

Proteste a Cuba, barricate e tafferugli che continuano a Bogotà, le speranze e i timori del Cile che deve votare e scrivere la nuova Costituzione, la spaccatura sociale mai così forte in Argentina. L’autunno caldo dell’America Latina è appena iniziato, con conflitti e tensioni che attraversano diversi paesi, facendo prevedere una stagione di instabilità quando non è ancora finita l’emergenza sanitaria.

Cuba brucia
Patria o morte?

A Cuba da ieri migliaia di persone sono scese in strada al grido di “libertà” e “abbasso la dittatura”. Si tratta delle manifestazioni più partecipate da decenni, se non di sempre, che il regime sta faticando a contenere.

Le mine vaganti di Donald Trump

Taiwan, Yemen e Cuba: così l’amministrazione Trump riempie il cammino di Biden in politica estera di mine vaganti.

USA: le mine vaganti di Donald Trump

Taiwan, Yemen e Cuba: così l’amministrazione Trump riempie il cammino di Biden in politica estera di mine vaganti.

 

Cuba: l'ora della verità si chiama Venezuela

Il “popolo” cubano ha approvato la nuova Costituzione: nel plebiscito di domenica scorsa, ha votato oltre l’80% degli aventi diritto ed oltre l’80% ha detto sì. Buffo: ovunque nel mondo sarebbe un trionfo; ma non a Cuba, il regno che Fidel Castro volle unanime: “Siamo un solo popolo, diceva, pensiamo tutti uguale, ci unisce la stessa fede, siamo una sola persona, tutti insieme formiamo un fascio”.  A Cuba, il No non è previsto, ammesso, contemplato; chi nega tradisce, chi dissente bestemmia in chiesa! In passato era quasi assente.

Il dopo-Castro e la paura dei cubani

A Cuba non è mai come appare: poiché l’Assemblea Nazionale elegge il Consiglio di Stato e il Consiglio di Stato elegge il nuovo presidente che di cognome fa Díaz-Canel, tutti dicono che finisce l’era Castro. Ma non è mica vero: ad oggi, tutto cambia sull’isola perché nulla cambi. Di presidenti che non si chiamavano Castro, Cuba ne ebbe due. Il primo l’aveva messo in sella Fidel dopo la Rivoluzione. Dopo pochi mesi lo tirò giù dal cavallo; dovette fuggire in esilio.

Cuba senza Castro

Il nuovo presidente di Cuba si chiama Miguel Díaz-Canel, e non è un membro della famiglia Castro. Con il passaggio di consegne avvenuto il 19 aprile, a Cuba dopo ben sessant’anni volge al termine un’era: quella iniziata con l’ascesa al potere del líder maximo Fidel Castro nel 1959 e continuata nell’ultimo decennio con le prime aperture e riforme intraprese da suo fratello Raúl. Che oggi, ottantaseienne, lascia il potere.

Cuba, il difficile cammino delle riforme economiche

Le riforme realizzate da Raúl Castro negli ultimi dieci anni hanno dato ai cubani la possibilità di mostrare la loro capacità e voglia di fare attività economica: si stima che oggi vi siano circa 580.000 piccoli imprenditori nel settore privato.

Nella nostra Cuba la sfida più grande si chiama ancora libertà

Poiché le società sono perfettibili, qualsiasi tentativo di frenare la loro evoluzione porta alla stagnazione. E se, invece di lavorare a questo perfezionamento, i governi responsabili si impegnano a protrarre l’immobilismo, allora ecco che cominciano a saturare le prime pagine con la difesa dei propri “successi”. A Cuba, il proposito rivoluzionario era ancorato al passato e ha fatto precipitare il paese nella più profonda crisi della sua storia.

Dalla rivoluzione a Raúl Castro, una parabola dal finale ancora aperto

A metà degli anni Cinquanta del Novecento, Cuba riassumeva molti dei mali dell’America Latina. Corruzione, malaffare, profonde disuguaglianze economico-sociali erano alcuni dei tratti dominanti di questa piccola isola situata a poche miglia dalle coste statunitensi. La disparità fra una minoranza di ricchi e una maggioranza di popolazione che viveva in condizioni disagiate se non di vera e propria povertà, era abnorme, in particolar modo a livello rurale.

Aspettando Washington: le sfide internazionali de l'Avana al tempo di Trump

La più grande isola dei Caraibi, Cuba, fu una pedina fondamentale dell’espansione spagnola nel continente americano. Portaerei in mezzo al “nuovo Mediterraneo”, base logistica, mercato degli schiavi, sede delle istituzioni politiche, culturali e religiose della colonia. Una centralità persa parallelamente al declino del colonialismo spagnolo, finito proprio a Cuba con la guerra tra Spagna e Stati Uniti del 1898. Quel conflitto segnò il definitivo passaggio dei Caraibi sotto l’egida degli Stati Uniti.

L'ombra di Trump sulle relazioni Cuba-Usa

 

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