Lunedì sera all’aeroporto internazionale di Bamako-Senou c’era uno strano clima. E non era a causa dell’Harmattan che ha da poco cominciato a soffiare portando sabbia e un po’ di frescura su tutto il Sahel. Militari armati e nervosi fermavano tutte le vetture in avvicinamento al terminal della capitale del Mali, senza fornire spiegazioni. Caos calmo, come quello che ha caratterizzato la vita quotidiana delle ultime settimane nel remoto paese dell’Africa occidentale.