In questo nuovo episodio, Francesco Rocchetti, Segretario Generale dell'ISPI, e Silvia Boccardi parlano di energia e gas e del terremoto che ha colpito gravemente l'est dell'Afghanistan. Infine, con Nicola Missaglia, Responsabile Comunicazione dell'ISPI ed esperto di India, parlano del ruolo ambiguo di New Delhi, corteggiata dai Paesi del G7 mentre compra carbone russo a prezzi stracciati.
A giugno, i flussi di gas russo verso l’Europa si sono ridotti del 75% rispetto all’anno scorso. Malgrado questi tagli, sinora l’Italia ha resistito bene: fino a maggio, le importazioni totali non erano diminuite rispetto a un anno fa. Ma con giugno, e un ulteriore calo delle forniture russe, le cose iniziano a farsi più complicate. E potenzialmente molto critiche. Ecco perché.
Il summit BRICS mostra che Pechino e Mosca non sono sole nella sfida all’ordine internazionale liberale. Una piena convergenza di vedute resta però lontana.
Dopo gli scarsi risultati del piano B3W, a Elmau è stato rilanciato l’impegno per investimenti nei Paesi in via di sviluppo. In chiave anti-cinese. Ma è la strada giusta?
L‘Europa è all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico. Non mancano però le contraddizioni: dalla rinuncia alle fonti fossili alla mancanza di regole chiare.
Il mercato delle auto elettriche si sta espandendo rapidamente. Una competizione geopolitica che vede Pechino in prima fila. Nuova dipendenza per USA e UE?
Europa e Stati Uniti sembrano sempre più intenzionati ad accorciare alcune filiere produttive strategiche. Con possibili ricadute positive sulla transizione ecologica.
Tra le possibili applicazioni della tecnologia blockchain c’è un nuovo concetto di Web decentralizzato. Ma in realtà si rischiano nuovi monopoli.
I rischi informatici sono in aumento, anche a causa del difficile contesto geopolitico. Il nuovo regolamento sulla resilienza digitale definisce requisiti uniformi e dinamici di sicurezza per le imprese del settore finanziario. Per una vera rivoluzione, però, ci vorrà tempo.
Conferito a Kiev lo status di Paese candidato. Molti i progressi economici degli ultimi anni. Ma, specie dopo la guerra, la strada verso l’UE sarà lunga e tortuosa.
Diversi indicatori mostrano ormai che Europa e Stati Uniti potrebbero vivere mesi di cali economici. Per ora una possibile recessione non ha ancora fatto capolino nelle statistiche ufficiali delle istituzioni internazionali, ma oramai politici e tecnici ne parlano apertamente. Potrebbe tuttavia essere recessione “dolce”. Ecco perché.
L’attuale crisi energetica porterà nei prossimi anni a una forte domanda di commodities critiche per le transizioni green e digitale. Il ruolo di Cina e America Latina.