Terremoto politico nel secondo turno delle elezioni legislative in Francia. Per la prima volta in più di vent’anni, la coalizione del presidente neoeletto perde la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale. Rispetto ai 289 seggi necessari, Ensemble si ferma a 245: più parlamentari di qualsiasi altro partito ma 105 in meno rispetto alle elezioni di cinque anni fa.
Dopo le elezioni presidenziali di aprile, la Francia torna ai seggi per rinnovare i 577 deputati dell'Assemblée Nationale. Il voto rappresenta una sfida cruciale per il presidente Macron.
Macron è stato rieletto alla presidenza della Repubblica con il 58,5% dei voti. Ma anche se Le Pen ha perso gli appuntamenti elettorali, è innegabile che abbia contribuito a spostare a destra il Paese.
Cosa ci possiamo aspettare dai prossimi cinque anni di Macron? Francesco Rocchetti, Segretario Generale ISPI, e Silvia Boccardi, giornalista, dialogano con Antonio Villafranca, responsabile della ricerca dell’ISPI.
Emmanuel Macron vince le elezioni presidenziali francesi, confermandosi per un secondo mandato. Secondo le proiezioni il presidente uscente ha ottenuto il 58,5% dei voti, staccando di oltre quindici punti Marine Le Pen (41,5%). A giugno le elezioni parlamentari.
Rivedi l'evento10 punti percentuali. Questo è il divario che separa Macron e Le Pen secondo gli ultimi sondaggi. Sondaggi a cui non solo Parigi ma anche Kiev e Bruxelles guardano con il fiato sospeso. Se dovesse diventare presidente Le Pen, la posizione francese e di conseguenza europea nei confronti della crisi in Ucraina potrebbe infatti cambiare. E non di poco.
Dal carovita al clima, fino alla guerra in Ucraina: nel dibattito tv tra Macron e Le Pen si scontrano due visioni opposte della Francia e del mondo. L’Europa guarda con apprensione al voto di domenica, cruciale per l’intera Unione.
In Francia si andrà al ballottaggio tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen per decidere chi sarà il prossimo presidente della République. Europa col fiato sospeso per un voto che decide le sorti di tutta l’Unione.
France has never seen such a flat election campaign with quite a predictable outcome, despite the dramatic scenarios of recent times (the violent Yellow Vest protests and the pandemic) and the current tragic backdrop of the war in Ukraine. Barring any last-minute surprises, Emmanuel Macron will remain at the Elysée almost without a fight. All he has to do is make the most of the divisions in the opposition ranks, on both the right and the left, and of the weakness of his challengers.
As the first round of the French presidential elections approaches, a renewed international relevance is the ace up Emmanuel Macron’s sleeve. Provided that he wins both rounds — something he seems well-poised to do — and that he keeps his comfortable majority at the National Assembly, he might successfully challenge Germany’s dominance in Europe.
The people of France will vote on 10 and 24 April to elect their President of the Republic. Not a day passes without the publication of a new poll of voting intentions, which attracts the commentary of journalists as soon as it is released. A growing number of radio and television broadcasts are filling the airwaves. There’s a flood of activity on social media.
Many people saw Emmanuel Macron’s election in 2017 as a watershed moment in French politics and a sign of renewal in the French political landscape. Macron, who was elected on a passionately pro-European platform, promised to introduce far-reaching reforms that would make France an innovative hub, more economically sound and a continued trusted ally in the world. But how well has Macron done over the past five years?
Macron in pressing su Mosca e Kiev, che avverte “non oltrepassare le line rosse”. E all’escalation militare si accompagna la guerra di nervi.