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Energia

Focus Sicurezza energetica

Il Focus Sicurezza Energetica guarda alle principali dinamiche della Energy Politics prodottesi nel primo quadrimestre del 2021, rivolgendo lo sguardo alle dinamiche dei mercati energetici, alle politiche italiane ed europee e, infine, a quanto va accadendo negli scacchieri di prioritaria rilevanza per la tutela e la promozione dell’interesse nazionale italiano e di quello comunitario.

Il Nord Stream 2

Il gas naturale ha ancora una valenza geopolitica

Agli albori dell’età degli idrocarburi, quando le compagnie petrolifere scoprivano il gas, abbandonavano i pozzi e spostarono gli impianti di perforazione verso altre aree, alla ricerca del più prezioso greggio. All’epoca, infatti, il gas veniva considerato come il parente povero all’interno della famiglia dei combustibili fossili.

L’energia americana a un punto di svolta

“Vulnerabile!”. Per oltre una settimana l’America ha fatto i conti con le debolezze del proprio sistema energetico, dall’insufficiente protezione dei gasdotti alla necessità di miglioramenti e nuove infrastrutture per la rete elettrica. L’attacco informatico alla Colonial Pipeline, avvenuto il 7 maggio scorso, ha portato sotto i riflettori una situazione per la quale sono stati prodotti studi approfonditi e presentate proposte di intervento sia federali che statali, ma che non hanno trovato finora una completa risposta, soprattutto sul piano politico.

 

China: The renewable hydrogen superpower?

President Xi Jinping’s pledge during the 2020 United Nations General Assembly, that China would reach peak carbon dioxide emissions by 2030 and achieve carbon neutrality before 2060, is a significant step in the fight against climate change. Since China is the world’s top contributor of greenhouse gases, there is no doubt that Beijing needs to be front and center of any effort to curb global emissions.

 

China’s renewable energy potential

Cina: superpotenza dell'idrogeno rinnovabile?

La Cina raggiungerà il picco di emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e la neutralità del carbonio non oltre il 2060. Questo l’impegno che il presidente cinese Xi Jinping ha portato ai tavoli dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2020 imprimendo un passo significativo alla lotta contro i cambiamenti climatici. La Cina è attualmente il principale contributore al mondo di gas a effetto serra e questo pone sicuramente Pechino al centro di qualsiasi sforzo volto a limitare le emissioni globali.

 

Energia: Ritorno al futuro?

Durante il 2020, la pandemia da Covid-19 ha devastato le nostre vite e le nostre economie. Il prodotto interno lordo (PIL) e i consumi energetici si sono ridotti del 4% sminuendo, al confronto, l'impatto di crisi precedenti, dato che per ritrovare effetti simili è necessario andare a ritroso fino alla seconda guerra mondiale.

Gli esperti hanno espresso opinioni diverse sui modelli di ripresa economica e sulla domanda energetica ad essi associata quando, alla fine della pandemia, il mondo "tornerà alla normalità".

La geopolitica dell'idrogeno rinnovabile

La transizione verso fonti energetiche a basse emissioni porterà quasi sicuramente ad un riequilibrio del quadro geopolitico che ha dominato i mercati energetici globali per oltre un secolo, spingendo i governi a ripensare il ruolo dei propri Paesi nel nuovo scenario energetico.

Energia: per la carbon neutrality è corsa a tre

In questi anni abbiamo imparato che lotta al cambiamento climatico e la transizione energetica vanno di pari passo. Non è possibile raggiungere quell’obiettivo senza intraprendere quell’altro sforzo. Se si guarda alla distribuzione delle emissioni di gas ad effetto serra per Paesi, si nota che il principale responsabile globale è la Cina con circa il 28% delle emissioni totali. Al secondo posto ci sono gli Stati Uniti, con il 14%, mentre l’UE a 27 rappresenta circa l’8%.

 

L’incidente di Suez e la sensibilità del mercato degli idrocarburi

L’incidente del cargo Ever Given ha evidenziato il rischio di blocchi nei cosiddetti “chokepoints”, zone in cui il transito è difficile per una particolare conformazione geografica. La definizione di chokepoint non è limitata a passaggi marittimi ma può essere estesa a tutte le zone in cui il passaggio è difficoltoso. Le Termopili, teatro della battaglia fra greci persiani, nel 480 avanti Cristo, sono uno dei primi esempi storici di chokepoints.

Israele: La nuova politica estera parte dal gas

Le recenti scoperte di importanti riserve di gas naturale nel Mediterraneo orientale hanno impresso un profondo cambiamento all’assetto energetico e geopolitico di Israele, segnando l’inizio di una vera e propria “rivoluzione del gas”,  in termini sia di consumi che di export.

Transizione green: 10 anni di volatilità per il petrolio

Il prezzo del barile. A gennaio 2020 era a 63,50; ad aprile 2020 era a 18,55 (qui ci riferisce al Brent, che il WTI finì persino in prezzo negativo a -37; ma per quello occorre rivolgersi alle baroccherie dei futures e non al mercato); e mentre scrivo rieccolo dalle parti di 63,50.

Adesso i consumi: 101,18 milioni di barili/giorno nel 2019; 92,29 nel 2020; 97,68 nel 2021 (stima); e in proiezione 101,17 nel 2022 (Fonte IEA).

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