A prima vista, sembra l’ennesimo paradosso colombiano, la nazione simbolo del realismo magico. Nelle regioni rurali – inespugnabili fortezze naturali di selva e montagne che nemmeno il pugno di ferro dell’ex presidente Álvaro Uribe è riuscito a far capitolare – la guerra tra l’esercito e le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), la più longeva guerriglia latinoamericana, si fa ogni giorno più cruenta. L’ultima autobomba dei miliziani è esplosa il 25 febbraio scorso, uccidendo un civile.
A prima vista, sembra l’ennesimo paradosso colombiano, la nazione simbolo del realismo magico. Nelle regioni rurali – inespugnabili fortezze naturali di selva e montagne che nemmeno il pugno di ferro dell’ex presidente Álvaro Uribe è riuscito a far capitolare – la guerra tra l’esercito e le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), la più longeva guerriglia latinoamericana, si fa ogni giorno più cruenta. L’ultima autobomba dei miliziani è esplosa il 25 febbraio scorso, uccidendo un civile.